Truffe ai Casinò per oltre 500mila euro, 9 arresti

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truffa ai casinò Agivano in tre e riuscivano a eludere la sorveglianza dell'ispettore di gioco e del croupier, presenti ad ogni tavolo. Alcuni professionisti del gioco d'azzardo riuscivano a truffare i Casinò ottenendo grandi vincite con la tecnica del "poussette" che consiste nel puntare alla roulette a numero già uscito.

Nove persone sono state arrestate dalla polizia dei giochi e delle scommesse che ha smantellato così un'organizzazione che dal 2002 realizzava truffe ai danni dei Casinò italiani e di altre case da gioco in Germania, Francia e Spagna. La base logistica dell'organizzazione era in Italia, tra il Piemonte e le regioni limitrofe, e il gruppo era composto da abili giocatori e falsari quasi tutti italiani di età compresa tra i 30 e i 50 anni che sono riusciti a mettere da parte un bottino di oltre 500mila euro.

"I truffatori fingevano di non conoscersi: uno disturbava il lavoro dell'ispettore e del croupier, con domande banali o mettendosi fisicamente tra i due; l'altro puntava a pallina già ferma, facendosi coprire, le fiches in corrispondenza del numero vincente. A questo punto entrava in gioco il terzo complice che reclamava la vincita sul numero puntato''. Così il capo della squadra mobile di Venezia Alessandro Giuliano spiega il piano e la tecnica, detta in gergo della "poussette", con cui agivano i giocatori con movimenti rapidissimi.

Le indagini del Nucleo interprovinciale della polizia dei giochi e delle scommesse, dirette dalla Procura della Repubblica di Venezia, hanno portato ad ipotizzare, a carico di 34 persone, reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla ricettazione, al falso documentale e alla sostituzione di persona. I componenti della banda infatti si presentavano nelle sale da gioco con falsi documenti che loro stessi erano in grado di fabbricare. Oltre 50 carte d'identità false, con le foto degli indagati, sono state sequestrate insieme a un macchinario per mettere i timbri e altro materiale per la falsificazione.

Il gip del Tribunale veneziano ha emesso a carico dei vertici 6 provvedimenti di custodia cautelare ed altre 3 misure limitative della libertà personale. A capo dell'organizzazione un marocchino di 43 anni residente in Germania ma che abitava a Novara.

24/02/2006
(modificato il 30/06/2016)
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