Giovanni D'Antoni

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Nasce a Palermo nel 1890.

Percorre tutti i gradi della carriera militare fino a diventare generale di brigata.

Viene nominato prefetto di Milano il 28 luglio 1943 dal governo Badoglio.

Dopo l'armistizio, il 13 settembre è arrestato e deportato in Germania dalla polizia nazista.

Rientra in Italia nel 1945 ed è nominato prefetto di Bologna.

Il 12 settembre 1948 assume l'incarico di Capo della Polizia purtroppo con un battesimo di sangue. Infatti in quello stesso giorno la banda del bandito Giuliano uccide in Sicilia un commissario di P.S., un capitano e un maresciallo dei carabinieri.

Con l'aiuto del nuovo prefetto di Palermo, Angelo Vicari, combatte il banditismo scontrandosi con l'omertà della gente locale e anche con la scarsità di mezzi, la precarietà dell'accasermamento, la mancanza di cibo e la paga bassa che suscita malcontento tra le forze di polizia. Si adopera quindi per migliorare l'equipaggiamento e il trattamento di missione chiedendo però contemporaneamente ai funzionari di accettare di buon grado le sedi disagiate e rischiose.

Nel 1949 a causa delle forti tensioni tra i grandi blocchi militari incardinati nel patto Atlantico e nel patto di Varsavia, c'è il timore diffuso di violenti scontri di piazza che potrebbero sfociare in moti a carattere insurrezionale. Per questo motivo rafforza l'organico e l'armamento della Celere che diventa una forza compatta, disciplinata e addestrata ad impieghi di tipo militare. La direzione generale di P.S. però è ferma nel ribadire che nelle operazioni di ordine pubblico le "armi" da usare sono sfollagente e lacrimogeni.

Termina il suo mandato il 20 novembre 1952.

20/01/2011
(modificato il 10/05/2019)
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