Palermo chiama Italia: insieme per non dimenticare

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Iniziate a Palermo le celebrazioni per il 26° anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, quest’anno, su impulso della Polizia di Stato, dedicate agli uomini e alle donne delle scorte, che rischiano ogni giorno la vita per proteggere servitori dello Stato come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Mattina

Il primo appuntamento del mattino è stato al porto per l’arrivo della nave della legalità, partita ieri da Civitavecchia (Roma) con a bordo quasi mille studenti e le gigantografie ben visibili delle foto dei volti degli otto agenti delle scorte di Falcone e Borsellino, uccisi negli attentati del 23 maggio e del 19 luglio 1992: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.

Ad attenderli c’erano le delegazioni delle scuole di Palermo e di tutta la Sicilia, composte da centinaia di studentesse e studenti.

Dopo la cerimonia di benvenuto i ragazzi si sono divisi: mille di loro sono andati all’Aula Bunker del carcere dell’Ucciardone per assistere al momento istituzionale della manifestazione e partecipare alle attività del villaggio della legalità, mentre altri 7mila sono andati a piazza Magione, dove sono cresciuti sia Giovanni Falcone che Paolo Borsellino, per prendere parte ad attività educative e laboratori organizzati dalla Polizia di Stato.

Alle 9.15 il ministro dell’Interno Marco Minniti, accompagnato dal capo della Polizia Franco Gabrielli, ha deposto una corona di alloro alla Stele eretta a Capaci sul luogo dell'attentato del 23 maggio 1992; subito dopo Minniti e Gabrielli hanno visitato il Giardino della Memoria “Quarto Savona Quindici”, da loro inaugurato lo scorso anno, proprio sotto il tratto autostradale teatro della strage.

Alle 10, in un’aula bunker gremita di giovani, si sono svolti interventi e dibattiti, coordinati dal giornalista Franco Di Mare, ai quali hanno preso parte diverse autorità istituzionali e rappresentanti di associazioni impegnate nel campo della legalità.

Il prefetto Gabrielli, nel suo intervento, si è soffermato sugli "8 angeli di Capaci e di via D'Amelio": "Vito, Antonio, Rocco, Walter, Agostino, Claudio, Emanuela e Vincenzo - ha detto il capo della Polizia - erano ragazzi che avevano voglia di vivere e che avevano esattamente la percezione di svolgere una funzione così impegnativa; a volte si è eroi per caso, e chi veste una divisa mette sempre in conto di poter essere un eroe, anche per caso, questi otto nostri colleghi non erano eroi per caso, perché il 23 maggio, come il 19 luglio, non erano lì per caso e non svolgevano un lavoro come un altro, ma scortavano due delle persone più straordinarie di questo paese, due persone che erano effettivamente nel mirino di una criminalità organizzata che, purtroppo, ci ha insegnato quanto fosse spietata e quanto fosse determinata nel raggiungimento dei criminali obiettivi".

Il ministro dell'Interno Marco Minniti, accompagnato dal capo della Polizia Franco Gabrielli e da Tina Montinaro, ha premiato alcuni degli studenti vincitori del concorso “Angeli custodi: l’esempio del coraggio, il valore della memoria” promosso dalla Fondazione Falcone, dal Miur e dalla Polizia di Stato. Per alcuni dei vincitori il premio consiste in un "viaggio della legalità" negli Stati Uniti dove, dal 23 al 30 giugno, si recheranno a Washington, New York e Quantico, sede dell’accademia dell’Fbi, nel cui giardino c’è la statua di Giovanni Falcone.

Pomeriggio

Il presidente della a Camera dei Deputati Roberto Fico, accompagnato dal ministro Minniti e dal prefetto Gabrielli, si è recato alla caserma Lungaro di Palermo, sede del reparto scorte, dove ha reso omaggio ai caduti delle stragi del 1992. (Foto)

Nel pomeriggio sono partiti i due tradizionali cortei: da via D’Amelio alle 15.30 e dall’aula bunker alle 16, per raggiungere l’Albero Falcone, dove si sono riuniti più di 50mila studenti e cittadini palermitani che, assieme alle autorità e agli artisti presenti, alle 17.58, l’ora della strage di Capaci, hanno assistito all’esecuzione del Silenzio in onore delle vittime.

Anche al giardino della memoria Quarto Savona Quindici, si sono svolte diverse attività formative e artistiche rivolte agli studenti. Anche qui, alle 17.58, è stato eseguito il Silenzio, suonato dalla Banda della Polizia di Stato, in onore delle vittime. Prima di questo momento solenne, alcuni studenti hanno scoperto una gigantografie dei caduti della strage di Capaci, proprio nel punto in cui è stato attivato l’ordigno.

Alle 19, presso la Chiesa di San Domenico di Palermo, Pantheon degli Uomini Illustri di Sicilia, dove da due anni si trova la salma del Giudice Falcone, si è svolta la Santa messa in ricordo delle vittime di mafia.

Sera

L’impegnativa giornata si è conclusa alle 21 al Teatro Massimo di Palermo, dove si è svolto il concerto “Insieme per non dimenticare” eseguito della Banda musicale della Polizia di Stato, in onore degli Angeli custodi di Capaci e di Via D’Amelio. Alla presenza del capo della Polizia e di alte cariche civili e militari la Banda, diretta dal maestro Maurizio Billi, ha eseguito una selezione di brani tratti da un repertorio vario e internazionale.

Durante la serata, presentata dai giornalisti Salvo La Rosa ed Ertilia Giordano, l’attore palermitano Alessio Vassallo ha letto un brano tratto dal libro di Alessandro Chiolo “Nome in codice Quarto Savona 15” .

L’evento è stato trasmesso in diretta su Rai 5.

 

 

23/05/2018
(modificato il 24/05/2018)