Maltrattamento di animali
Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia.
Capitolo II Articolo 3:
"Nessuno causerà inutilmente dolori, sofferenze o angosce ad un animale da compagnia.
Nessuno deve abbandonare un animale da compagnia."
La legge n°189 del 20 luglio 2004 contiene le disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli animali in combattimenti clandestini o in competizioni non autorizzate.
Viene inserita così una modifiche al codice penale, nel Libro II del codice penale viene aggiunto il Titolo IX bis - "Dei delitti contro il
sentimento per gli animali".
Cosa fare quando si intende segnalare un caso di maltrattamento? Chiunque, che sia privato cittadino o
un'associazione, può rivolgersi ad un qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo
Forestale, Vigili Urbani, etc...) segnalando uno dei casi di illeciti previsti dalla nuova legge e richiedendo un intervento per accertare il reato
ed impedire che questi venga portato ad ulteriori conseguenze.
Inoltre, presso molti comuni italiani, è istituito lo Sportello per i diritti degli animali aperto al pubblico per informazioni e segnalazioni.
Dalla LAV , al numero telefonico 06 4461325, verranno fornite risposte e sostegno alle segnalazioni di maltrattamenti. Gli aggiornamenti sulle iniziative in corso saranno disponibili sul sito www.infolav.org, gli aggiornamenti normativi sul sito www.reteambiente.it
Combattere il randagismo, non il randagio.
Il paradosso è abbandonare un cane per poi lamentarsi dei cani randagi.
Molto più spesso di quanto si immagini il cane, il gatto o addirittura il furetto, viene abbandonato sulle strade fuori città oppure davanti ad un canile ma anche in piena autostrada.
Ogni estate in Italia vengono abbandonati circa 100mila cani e 50mila gatti. Siamo noi che causiamo il randagismo, non i cani e i gatti.
E' la mancanza di coscienza civile e di senso di responsabilità che porta a lasciare il proprio cane o gatto per strada perché non lo si vuole più in casa.
L'abbandono è un reato punito dal Codice penale (art. 1 comma 3 Legge 189/2004) : "chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro".
Si dovrebbe riflettere a lungo prima di decidere se avere o no un animale nella propria casa: sarà una convivenza di parecchi anni, che cambierà radicalmente alcune abitudini della nostra vita e della nostra famiglia. Rendersi conto di non poter accudire il cane potrebbe costringere alla scelta dolorosa di doversene separare.
In questo caso non si dovrebbe arrivare a sbarazzarsene attraverso sistemi incivili: esistono delle strutture (canili e rifugi) che, seppure tra mille difficoltà, ospitano il cane per poi renderlo adottabile.
Quasi sempre a causare problemi agli animali sono proprio gli esseri umani: maltrattamenti, abbandoni, combattimenti, e tutti quegli atti che possono avere come conseguenza la sofferenza o la morte di animali.
Ma, senza arrivare a situazioni estreme come quelle descritte, in varie occasioni a noi più consuete, si può rischiare di incrementare, senza volerlo, lo stato critico in cui versano quasi 150.000 tra cani e gatti ospiti dei canili italiani. Solo nel periodo tra il 21 giugno e il 31 agosto 2008 sono stati abbandonati in Italia, su strade e autostrade, 14.000 cani.
Anche i cani cosiddetti di razza sono vittime delle mode! Grazie ad un film, ad una pubblicità, il cane o il gatto divetta oggetto di "tendenza". Ma non deve essere certo la moda il motivo che ci induce a scegliere un cane.
(modificato il 22/01/2016)