Un nuovo amico, il poliziotto di quartiere

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Vicini alla gente e capaci di percepirne i bisogni. Dotati di pistola ma anche di computer palmare e telefono cellulare per rispondere in tempo reale alle richieste dei cittadini.
I poliziotti di quartiere operano, ormai già da qualche tempo, in tutti i 103 capoluoghi di provincia italiani, vigilando sulle grandi città e sulla sicurezza dei quartieri e della gente.
Un'iniziativa del ministero dell'Interno, partita il 18 dicembre del 2002 in 28 province e poi estesa a tutto il territorio nazionale, che ha riscosso il consenso di molti cittadini. E dal 16 gennaio 2006 con l'incremento numerico di 754 unità il numero complessivo dei poliziotti e carabinieri di quartiere salirà a 3.071, destinati a coprire 748 zone.

Chi è?

[img-1-sx]Una figura familiare e rassicurante che va ad affiancarsi alle volanti, alle pattuglie a cavallo, a quelle in moto e alle squadre investigative, istituita per garantire sicurezza e tranquillità ai cittadini e impegnata anche in comuni più piccoli. Un amico a cui rivolgersi con fiducia, che si incontra quotidianamente passeggiando sotto casa, un volto familiare.

Cosa fa?

[img-2-sx]Integrato perfettamente nella vita della tua zona, vigila, ascolta, partecipa.
E' in grado di affrontare con determinazione ogni tua esigenza e rispondere concretamente ai piccoli e grandi problemi con cui ti scontri quotidianamente.
Sempre pronto ad ascoltarti con attenzione e con il sorriso sulle labbra per poi indicarti correttamente le soluzioni più rapide ed efficaci ai quesiti di tutti i giorni.

Perché?

[img-3-sx]Perché è importante istituire una figura che, oltre alle funzioni di controllo e sorveglianza, sappia capire i problemi del tuo quartiere, ascoltare i tuoi consigli e risolvere le tue controversie. La tua collaborazione lo aiuterà a lavorare sempre meglio, perché se tu puoi avere bisogno di lui, sicuramente lui avrà bisogno di te: che del tuo quartiere sei l'anima.

11/01/2006
(modificato il 26/06/2008)
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