Preso Michele Zagaria: abbiamo vinto noi, "Ha vinto lo Stato"
"Basta, non sfondate, sono qui. Mi arrendo". Quando ha capito che non c'era più nulla da fare la voce di Michele Zagaria si è sentita dal sottosuolo mentre chiedeva alla polizia di non sfondare più il pavimento perchè si sarebbe consegnato spontaneamente.
Zagaria era nascosto in un bunker all'interno di un'abitazione di Casapesenna (Caserta).
Tra il bunker sotterraneo e il pavimento della casa c'erano cinque metri di cemento armato.
Il boss soprannominato ''Capastorta'' era da tempo considerato l'ultimo grande latitante dei Casalesi. Si nascondeva in via Mascagni, a Casapesenna, il paese dei Zagaria, dal quale non si è mai allontanato in 15 anni di latitanza.
Era specializzato nel settore edile e le sue imprese casertane si erano imposte sul mercato nazionale non solo praticando prezzi concorrenziali ma anche garantendo costantemente sui cantieri uomini e mezzi e tempi ridotti per la realizzazione delle opere.
Il suo ''feudo'' era il triangolo compreso tra Casapesenna, San Cipriano d'Aversa e Casal di Principe, dove il boss è proprietario di un
impero di milioni di euro accumulati con la droga, le estorsioni ed il controllo degli appalti.
Il potere del boss si fondava proprio sul controllo del territorio.
''A partire dal 2001 e fino a poco prima del mio arresto - ha messo a verbale un pentito dei Casalesi, Emilio di Caterino - per le grosse estorsioni, qualunque fosse il territorio in cui esse avvenivano e qualunque fosse la fazione dei Casalesi che aveva il controllo di quel territorio, il denaro comunque arrivava a Michele Zagaria, il quale provvedeva a distribuirlo fra tutti''.
L'operazione è stata condotta dalla Squadra mobile di Napoli, insieme a quella di Caserta e al Servizio centrale operativo della Polizia con l'impiego di cento poliziotti per le perquisizioni.
Il boss della camorra era ricercato per associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, rapina e altri reati.
Le prime parole che il boss Michele Zagaria ha rivolto ai poliziotti e ai magistrati che l''hanno raggiunto nel bunker sono state ironiche: ''Avete vinto voi, ha vinto lo Stato''.
Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, si è congratulato con il capo della polizia, Antonio Manganelli, per l'importante operazione."La cattura di Zagaria - ha dichiarato il ministro dell'Interno Cancellieri - è un grandissimo successo dello Stato non solo al clan dei casalesi ma all'intera organizzazione camorristica, che si è reso possibile grazie allo straordinario lavoro e impegno delle Forze dell'ordine e della Magistratura".
''E' stata un'operazione complicata'' a causa ''del bunker, in questo i Casalesi sono specialisti, che era a 4 metri di profondità'' ha dichiarato il capo della Polizia, Antonio Manganelli, che ha proseguito dicendo che ''il percorso investigativo che porta a localizzare un latitante è molto complicato ma una volta localizzato la fase operativa è relativamente più semplice''.
(modificato il 09/12/2011)