Commemorazioni: il prefetto Pansa al sacrario della Polizia
Oggi, nel giorno
della ricorrenza dei defunti, il capo della Polizia Alessandro Pansa ha reso omaggio ai caduti della Polizia di Stato.
La commemorazione si è svolta nella
Scuola superiore di polizia a Roma dove è presente il sacrario dei caduti in
ricordo dei tanti poliziotti vittime del dovere.
Il prefetto Alessandro Pansa, accompagnato dai vice capi della Polizia Matteo Piantedosi e Francesco Cirillo, dal questore di Roma Fulvio della Rocca e dal direttore della Scuola superiore di polizia Roberto Sgalla, ha deposto una corona d'alloro per ricordare l'altissimo prezzo pagato dalle donne e gli uomini della polizia che hanno sacrificato la propria vita per il bene pubblico. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, anche i familiari dei caduti della Polizia di Stato dell'ultimo anno.
Durante l'esecuzione delle note del "silenzio" il capo della Polizia e le altre autorità presenti, hanno osservato un momento di raccoglimento davanti a quelle innumerevoli lapidi blu ognuna con un nome e una storia diversa ma tutte legate agli ideali della giustizia e al senso del dovere.
Prima di lasciare il luogo della memoria il prefetto Pansa ha lasciato un'annotazione sulle pagine del libro che raccoglie e custodisce le emozioni
dei visitatori.
La cerimonia si è conclusa con una santa messa a suffragio, officiata dal cappellano della Polizia don Angelo Oddi.
Il luogo della memoria
Sono il Sacrario e la Cappella della Scuola superiore di polizia a Roma a ricordare i 2.509 caduti della polizia. I nomi, le date di nascita e di morte. Recentemente rinnovate e ripensate dall'artista Mario Ceroli, le due strutture architettoniche (inaugurate il 16 luglio 2004) danno un nuovo significato al valore e al sacrificio di uomini che sono stati al servizio del Paese.
Un grande Crocefisso di cristallo separa la Cappella dall'esterno; dentro panche di legno chiaro, un altare a forma di seme tagliato a metà e sei collage dello stesso Ceroli.
Le 2.509 lapidi scorrono lungo le pareti del Sacrario illuminate da una suggestiva luce blu; da Felice Conti, morto il 18 luglio 1860 a Milano a Massimo Impieri, 34 anni, agente scelto della Polizia di Stato in servizio presso la Stradale di Crotone, deceduto in seguito a un investimento mentre stava effettuando dei rilievi stradali.