Vidimazione della carta di riconoscimento per il trasporto di arma o di armi, per i componenti delle società di tiro a segno

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Per praticare il tiro a segno è necessario essere iscritti presso una Sezioni del Tiro a Segno nazionale.
Si può utilizzare sia la propria arma che le armi presenti nella sezione di tiro.
Per trasportare le armi dal luogo di detenzione alla Sezione e viceversa, è necessario possedere una carta di riconoscimento (comunemente detta " carta verde"), rilasciata dalle Sezioni del Tiro a Segno nazionale e vidimata dal Questore competente per territorio. L'arma va trasportata scarica e riposta nella sua custodia.

Il modulo (pdf 43 KB) di richiesta, disponibile anche presso la Questura, il Commissariato di Pubblica Sicurezza o la stazione dei Carabinieri, può essere consegnato nei seguenti modi:

  • direttamente a mano: l'ufficio rilascia una regolare ricevuta;
  • per posta raccomandata con avviso di ricevimento;
  • per via telematica, con modalità che assicurino l'avvenuta consegna.

Alla richiesta si deve allegare:

  • la carta di riconoscimento rilasciata dalla Sezione del Tiro a segno nazionale;
  • due contrassegni telematici da euro 16,00 da applicare sulla richiesta e sulla carta;
  • la certificazione comprovante l'idoneità psico-fisica, rilasciata dall'A.S.L. di residenza ovvero dagli Uffici medico-legali e dalle strutture sanitarie militari e della Polizia di Stato;
  • una dichiarazione sostitutiva in cui l'interessato attesti:
    • di non trovarsi nelle condizioni ostative previste dalla legge;
    • le generalità delle persone conviventi;
    • di non essere stato riconosciuto "obiettore di coscienza" ai sensi della legge n. 230 dell'8 luglio 1998, oppure di aver presentato istanza di revoca dello status di obiettore presso l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (Organo della presidenza del consiglio dei ministri), ai sensi della legge n. 130 del 2 agosto 2007.

Al posto delle dichiarazioni sostitutive può essere presentata la documentazione rilasciata dagli organi competenti.

02/03/2015
(modificato il 03/07/2020)
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