L'Europa unita contro il traffico internazionale di auto rubate
Con l'operazione "Jpo Itacar" è stato sferrato un duro colpo ai trafficanti internazionali di auto di lusso e di alta gamma. Le investigazioni, nelle tre giornate organizzate e coordinate dal Servizio polizia stradale italiano, per combattere il fenomeno dei furti e commercio di auto rubate, hanno interessato tutti i 28 Paesi membri dell'Unione Europea (nei Paesi UE vengono rubate 600 auto al giorno, 25 l'ora).
L'operazione, iniziata il 7 ottobre e terminata il 9, ha consentito il recupero di 323 auto per un valore stimato di oltre 5 milioni di euro e si è conclusa con 469 persone arrestate e 1.713 denunciate a piede libero. Ciascuna delle automobili recuperate ha un valore superiore a 35 mila euro e quasi la metà di queste sono state rubate a società di noleggio.
È il caso, per esempio, di una Bmw X3 e di una Mercedes Classe C recuperate nel porto di Napoli: noleggiate in Francia da cittadini italiani, erano state portate nel Belpaese per poi essere affidate a conducenti non comunitari che, dietro pagamento di un compenso, dovevano imbarcarle su motonavi dirette in nord Africa.
Nel porto di Genova sono state invece recuperate 3 Range Rover rubate in Italia di un valore complessivo di oltre 250 mila euro. Erano nascoste all'interno di container e coperte da materassi, ma sono state ugualmente rinvenute grazie alla scansione ai raggi X. Anche in questo caso, le vetture erano destinate al mercato africano.
A "Jpo Itacar", hanno preso parte anche la Svizzera, Europol, Interpol, Frontex e di Tispol (network europeo delle polizie stradali).
L'operazione è stata proposta dalla delegazione italiana presso il sottogruppo Carpol (network dei punti di contatto nazionali per il contrasto del traffico dei veicoli rubati) ed approvata dal Lewp - Law Enforcement Working Party sotto presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea.
Alle attività di controllo in Italia hanno partecipato anche quattro team di esperti dell'Interpol, dislocati presso i porti di Genova, Trieste e Napoli, mentre a L'Aja (Olanda) presso la sede dell'agenzia Europol è stata attivata una sala operativa congiunta con la presenza di esperti inviati da tutti i Paesi partecipanti all'operazione.
Le forze di polizia hanno operato contemporaneamente, eseguendo controlli ed ispezioni nei porti, ai valichi di confine, lungo quegli assi autostradali conosciuti come le rotte più usate per il traffico internazionale di veicoli rubati e presso concessionarie e officine.
Per quanto riguarda le rotte, le indagini hanno messo in evidenza che i veicoli rubati con destinazione finale Emirati Arabi e Asia partono dall'Italia, attraversano il confine di Brogeda (Como) e raggiungono i porti di Rotterdam, Amburgo e Anversa, dove vengono imbarcati.
La rotta per l'Africa passa invece da Genova o dal confine di Ventimiglia per raggiungere il porto di Marsiglia.
I veicoli diretti nei Balcani, infine, passano per le frontiere di Tarvisio e Trieste.
Per l'Italia, sono stati impegnati 14 mila tra poliziotti e carabinieri, che hanno controllato 82.492 veicoli, recuperando 92 mezzi rubati per un valore di quasi 2 milioni di euro.
Sono state inoltre controllate 97.359 persone di cui 46 finite agli arresti e 362 denunciate.
"È evidente - ha detto il direttore delle specialità della Polizia, Roberto Sgalla - che quest'operazione rappresenta un'esperienza quasi unica ed è la dimostrazione che la cooperazione delle forze di polizia può fare molto per arginare i fenomeni criminali".
(modificato il 15/10/2014)