Judo
Sport da combattimento diffuso in tutto il mondo, nasce in Giappone alla fine del 1800, grazie all'elaborazione di Jigoro Kano, che fonde i principi di varie scuole di ju-jitsu. Letteralmente judo significa "via della cedevolezza", nel senso che il modo per vincere una forza non è di opporvisi, bensì il contrario, sfruttandola e dirigendola a proprio favore.
Lo scopo del judo è quello di sbilanciare l'avversario per farlo cadere al suolo, oppure di tenerlo bloccato con le spalle a terra per un certo tempo, o di metterlo in condizione di arrendersi.
I judoka portano una tenuta chiamata judogi, composta da pantaloni e giacca di cotone bianco rinforzato, tenuti insieme da una cintura colorata. Il colore della cintura permette di riconoscere il grado e l'esperienza di un judoka.
Durante le gare gli atleti indossano una cintura bianca o rossa, allo scopo di distinguerli e attribuire loro i punteggi. Nei tornei e campionati internazionali ed olimpici, uno dei due indossa un judogi di colore blu, per essere meglio distinguibili dal pubblico, specialmente televisivo.
La durata di un incontro è di 5 minuti effettivi, cioè si ferma il cronometro ogni volta che l'arbitro interrompe il combattimento.
I punteggi, in ordine crescente, sono chiamati: koka - yuko - waza-ari - ippon. Un punteggio superiore vale sempre di più di un numero qualsiasi di quelli inferiori; per esempio uno yuko supera sempre un numero qualsiasi di koka, e così via. A parità di punteggio più alto al termine dell'incontro, vince chi ne ha di più; se anche in questo caso perdura la parità, si contano nello stesso modo quelli inferiori. Il principio è che si premia la tecnica più efficace. Solo due waza-ari si sommano ottenendo un ippon, l'unico punteggio che fa ottenere la vittoria immediata.
L'ippon si ottiene proiettando l'avversario nettamente sul dorso, con forza e velocità oppure immobilizzandolo per 25 secondi con le spalle a terra o costringendolo ad arrendersi mediante un soffocamento o una leva.
Il waza-ari è attribuito per un impatto sulla schiena ma con forza o velocità della proiezione insufficienti. Può essere dato anche in seguito ad una caduta sul fianco seguita immediatamente da un contatto delle spalle al tappeto oppure per un'immobilizzazione da 20 a 24 secondi.
Lo yuko è dato per una caduta sul fianco se la tecnica eseguita è sufficientemente energica, oppure per una caduta più di schiena in mancanza di forza e velocità nell'azione. Si ottiene anche immobilizzando l'avversario per un tempo da 15 a 19 secondi.
Il koka è assegnato quando l'avversario cade sulle cosce o i glutei oppure viene immobilizzato da 10 a 14 secondi.
Se un atleta commette una scorrettezza viene penalizzato con uno shido, che equivale ad un koka per l'avversario; se la scorrettezza è reiterata, la penalita' aumenta e viene assegnato un chui, che trasforma il koka in uno yuko, poi un keikoku che porta ad un waza-ari e infine un hanso-kumake che porta alla squalifica con la conseguente vittoria dell'avversario.
Categorie di peso
Come tutti gli sport da combattimento, dove è rilevante la stazza fisica, anche il judo è suddiviso in categorie di peso.
Il judo è stato introdotto alle olimpiadi in via sperimentale a Tokio nel 1964 e fa parte ufficialmente del programma olimpico dall'edizione di Monaco 1972.
(modificato il 05/03/2020)