Arrestato Salvatore Lo Piccolo, duro colpo alla mafia
Il nuovo capo di Cosa Nostra Salvatore Lo Piccolo è stato arrestato dalla Polizia di Stato mentre teneva una riunione con altri boss mafiosi. Insieme a lui sono stati arrestati infatti anche il figlio Sandro, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi, tutti latitanti, tre dei quali inseriti nell'elenco dei 30 maggiori ricercati d'Italia.
Erano passate da poco le 9,30 del mattino quando gli agenti della Squadra mobile di Palermo, in particolare quaranta uomini della sezione "Catturandi", hanno fatto irruzione in un casolare di campagna vicino Carini (a una trentina di chilometri da Palermo), territorio controllato dai Lo Piccolo. Una villa che da tempo la polizia aveva individuato come sede di incontro per i boss. Non un covo, dunque, ma un luogo dove tenere summit. I poliziotti dopo aver visto arrivare Pulizzi e Adamo sono entrati in azione. A quel punto i quattro hanno tentato di scappare e la polizia ha dovuto sparare qualche colpo in aria per convincerli ad arrendersi.
Nel casolare dove i quattro sono stati arrestati gli agenti della questura hanno ritrovato tra l'altro documenti falsi, armi, munizioni e denaro. I documenti sono adesso al vaglio degli investigatori. I poliziotti, che da mesi osservavano giorno e notte da lontano la villetta, subito dopo la cattura si sono lasciati andare anche a lacrime di gioia.
Era il nuovo capo Cosa Nostra
Salvatore Lo Piccolo, 65 anni, dopo l'arresto di Bernardo Provenzano aveva assunto il controllo dell'organizzazione criminale contendendo la leadership a Matteo Messina Denaro, boss latitante del Trapanese. Salvatore, latitante dal 1983, secondo gli investigatori aveva scalato i vertici dell'organizzazione fino ad arrivare a controllare l'intera città di Palermo con il sostegno e l'aiuto del figlio Sandro di 32 anni, latitante dal 1998.
Insieme a loro nell'operazione sono stati catturati anche altri due capimafia Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi. Adamo sarebbe il nuovo reggente del rione Brancaccio mentre Pulizzi controllerebbe il paese di Carini.
La soddisfazione delle Istituzioni
"Un risultato di straordinaria importanza con cui dimostriamo di riuscire a colpire ripetutamente i vertici di Cosa Nostra". Con queste parole il ministro dell'Interno Giuliano Amato si è congratulatocon la Polizia di Stato per la brillante operazione.
Da Marrakech, dove si trova per partecipare al vertice Interpol, il capo della Polizia Antonio Manganelli ha risposto dicendo che questi arresti dimostrano che "la lotta alla mafia resta tra le massime priorità di azione delle forze di polizia nel nostro Paese".
"Eravamo sulle tracce dei boss già da tempo - ha affermato il questore di Palermo Giuseppe Caruso - e questo è un grande risultato, aver preso anche altri due latitanti importanti". Soddisfatto si dice anche il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo che, dopo aver riconosciuto la grande professionalità dimostrata dalla polizia nel condurre questa operazione, si aspetta da questi arresti "una serie di conseguenze positive di disarticolazione dell'apparato criminale".
Intanto ad attendere le auto della polizia che hanno accompagnato in questura i 4 boss c'erano moltissime persone pronte a condividere la soddisfazione dell'arresto insieme alla Polizia di Stato. Un arresto importante arrivato proprio nel giorno della memoria, celebrato a Palermo per ricordare tutte le vittime della mafia.
(modificato il 18/06/2008)