Palatucci: un eroe per la pace
Si svolge anche quest'anno, in occasione dell'anniversario della morte dell'ultimo questore di Fiume italiana Giovanni Palatucci, la V edizione del premio intitolato alla sua memoria. La cerimonia si tiene lunedì 18 febbraio alle ore 11 presso la Scuola superiore di polizia a Roma alla presenza del ministro dell'Interno, del vice ministro dell'Interno, del capo della Polizia e di numerose altre autorità, tra cui il rabbino capo e il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane.
Il premio
Il Premio Palatucci, consistente in una borsa di studio destinata ad appartenenti alla Polizia di Stato autori di una tesi di laurea su argomenti relativi alla shoah, al razzismo, alla società multietnica e alle problematiche connesse al dialogo interreligioso, viene assegnato agli ispettori capo Lucio Bellan, Daniele Ceretti e Massimo Diddoro.
Nell'occasione viene anche consegnato un premio, alla memoria del maresciallo Antonio Maione diretto collaboratore di Palatucci, alla Scuola primaria "Grazia Deledda" di Roma . La cerimonia si conclude con il coro degli alunni della Scuola ebraica "Vittorio Polacco" di Roma, accompagnato da un quintetto di fiati delle Banda musicale della Polizia di Stato.
Le altre manifestazioni
Numerose le manifestazioni previste per ricordare la figura del coraggioso poliziotto che salvò la vita a oltre 5 mila ebrei perseguitati dalle leggi razziali e dalla follia delle epurazioni naziste: il 9 febbraio l'arcivescovo della diocesi di Campobasso-Bojano, monsignor Bregantini, ha celebrato una messa in suffragio nei locali della questura di Campobasso.
Mercoledì 13 febbraio è stato inaugurato l'Itinerario della memoria e della pace - Centro Studi "Giovanni Palatucci" nell'ex convento domenicano di San Bartolomeo, a Campagna in provincia di Salerno, alla presenza di numerose autorità religiose e civili e la partecipazione di un quintetto di fiati della Banda musicale della Polizia di Stato.
Il 27 gennaio scorso, a Trieste, in occasione delle giornate per la commemorazione della shoah, è stata scoperta una lapide in memoria del questore Palatucci nel carcere di Coroneo, dove fu rinchiuso in attesa della deportazione.
Il Questore "giusto"
Giovanni Palatucci, nato a Montella (Avellino) nel 1909 in una famiglia dai profondi convincimenti morali e religiosi, entra in polizia dopo la laurea in giurisprudenza. Trasferito a Fiume come responsabile dell'Ufficio stranieri, si adopera per mettere in salvo numerosi cittadini ebrei, fornendo documenti falsi e facendo sparire schedari dall'anagrafe. L'azione di Palatucci è appoggiata dall'aiuto incondizionato dello zio, monsignor Giuseppe Maria Palatucci, vescovo della cittadina salernitana di Campagna dove aveva sede un campo di internamento. Rimasto a Fiume quando tutti fuggivano per proseguire la sua opera, nel settembre del 1944 viene arrestato e quindi deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove muore tra gli stenti e le sevizie nel 1945.
I riconoscimenti
Il nome di Giovanni Palatucci compare sul Muro dell'onore, nel Giardino dei giusti della fondazione "Yad Vashem", a Gerusalemme. Lo Stato di Israele lo ha anche insignito del titolo di "Giusto tra le Nazioni", il massimo riconoscimento conferito ai Gentili che, rischiando la vita, salvarono gli ebrei dalle persecuzioni dei nazifascisti. Anche in Italia sono stati dedicati alla memoria del questore di Fiume numerosi parchi, vie e piazze. A lui è intitolata, tra l'altro, la questura di Brindisi. Nel 1995 lo Stato italiano gli ha conferito la medaglia d'oro al valor civile alla memoria, mentre è tuttora in corso il processo di beatificazione di questo valoroso testimone della fede, già consacrato "venerabile" nel 2004 dal tribunale del Vicariato.
(modificato il 12/02/2016)