Guidavano per 20 ore con il cronotachigrafo manomesso

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Manomissione cronotachigrafoUn piccolo ritocco ai cronotachigrafi - gli apparecchi che registrano i tempi di guida, di riposo e la velocità dei Tir - e i conducenti potevano effettuare viaggi più lunghi, riducendo le pause e allungando notevolmente i tempi di lavoro. Il tutto a discapito della loro sicurezza nonché quella degli altri automobilisti. La manomissione di questi dispositivi è stata accertata dalla polizia stradale di Cuneo durante l'operazione "Stop time and speed". Un'indagine, iniziata già da tempo con appostamenti e pedinamenti, che ha portato alla denuncia di 7 persone per "rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro" (art. 437 del codice penale).

Il trucco c'è ma non si vede

Un ditta di autotrasporti, con il supporto di un elettrauto, "taroccava" i cronotachigrafi in modo da far apparire tutto regolare. Quest'ultimo, dietro il pagamento di circa 1.400 euro a camion, installava il congegno che azzerava o modificava tempi e velocità. In questo modo il veicolo, anche ad un eventuale controllo della polizia, risultava aver rispettato tempi di pausa mentre in realtà aveva viaggiato ininterrottamente.

"L'indagine ha colpito a livello penale, per la prima volta in Italia, non solo i conducenti ma in particolar modo i titolari della ditta e le officine compiacenti" - ha commentato il commissario capo Franco Fabbri, responsabile della polizia stradale di Cuneo. Infatti alterando o manomettendo il dispositivo non viene più tutelata la sicurezza del lavoratore, costretto a turni di guida massacranti, a discapito della sicurezza stradale e di molte vite umane.

I sistemi utilizzati:

  • alterazione dei cronotachigrafi con strumenti elettronici che azionati da pulsanti nascosti (o telecomandi) azzerano durante la marcia il tracciato della velocità e delle ore di guida;
  • sostituzione dei fogli di registrazione con altri intestati a conducenti non presenti durante il viaggio: l'autista, una volta raggiunto il limite delle ore di guida, sostituisce il foglio di registrazione intestando il primo ad altra persona non presente e continuando poi il viaggio con il nuovo foglio a suo nome. Così facendo, le ore di guida giornaliere da un massimo di 9 o 10 consentite diventano 18 o 20 al giorno;
  • alterazione del cronotachigrafo con un foro sul sigillo di garanzia posto fra il contagiri e il tachigrafo. Una volta forzato il sigillo, viene inserito all'interno dello stesso uno spillo di ferro che va ad incidere fisicamente sul corretto funzionamento del dispositivo, facendo risultare il veicolo fermo anche se in movimento e disattivando addirittura anche il limitatore di velocità;
  • alterazione del cronotachigrafo mediante l'installazione e l'uso di pneumatici posteriori di dimensioni ridotte rispetto a quelle autorizzate e previste, 'ingannando' così il limitatore di velocità.

Da anni la polizia stradale è impegnata nel controllare questo tipo di reati e solo nel 2007 sono stati trovati 6 mila veicoli pesanti con dispositivi non funzionanti o alterati (4.900 nel primo semestre del 2008). La Stradale oggi è in grado di scoprire eventuali alterazioni: per farlo però è necessario avere "tecnologie specifiche - ha spiegato Giandomenico Protospataro del Servizio polizia stradale del Dipartimento della pubblica sicurezza - che permettono, ad esempio, di scaricare i dati del viaggio del veicolo sul computer e di elaborarli in tempo reale".

08/11/2008
(modificato il 10/11/2008)
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