Palermo: beni della mafia ai cittadini

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Il ministro dell'Interno Maroni e il capo della Polizia Manganelli"La mafia uccide i bambini, ma noi a questa disonorata società ribadiamo il nostro impegno: vincere la battaglia contro ogni tipo di mafia". Con queste parole il ministro dell'Interno Roberto Maroni, accompagnato anche dal capo della Polizia Antonio Manganelli e dal vice capo Nicola Izzo, ha inaugurato oggi a San Giuseppe Jato (Palermo) il "Giardino della memoria" intitolato al piccolo Giuseppe Di Matteo, ucciso dai fratelli Brusca e da Vincenzo Chiodo. Il giardino nasce proprio nel luogo in cui il piccolo Giuseppe, figlio di un collaboratore di giustizia, venne tenuto prigioniero e poi, nel 1996, sciolto nell'acido. All'inaugurazione era presente anche don Luigi Ciotti dell'associazione Libera che ha scoperto una lapide che raffigura un cavallo e un bambino.

Un secondo bene confiscato alla mafia è stato destinato a fini socialmente utili e inaugurato sempre oggi in Sicilia. Si tratta dell'agriturismo "Terre di Corleone": oltre 25 ettari di terreni agricoli confiscati alla mafia, e in particolare a Totò Riina, e che oggi sono stati assegnati alla cooperativa Pio La Torre.

Nel corso della giornata a Palermo il ministro dell'Interno ha incontrato anche i sindaci del "Consorzio sviluppo e legalità", associazione che riunisce alcuni comuni del palermitano che gestiscono i beni confiscati alla mafia nella provincia, sorta su finanziamento del Pon, Programma operativo nazionale sicurezza. Il ministro Maroni ha poi ricordato che, dal primo gennaio al 5 novembre, in questa sola provincia sono stati sequestrati beni per 571 milioni. Questi patrimoni, ha aggiunto, "devono essere rimessi presto a disposizione dei cittadini e le nuove norme che definiremo renderanno più facile l'utilizzo sociale dei beni, senza il quale lo Stato rischia di rivelarsi impotente".

10/11/2008
(modificato il 11/11/2008)
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