Pedofilia: bambole e peluche per scoprire gli abusi

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una bambinaUna sala per accogliere i bambini che hanno subìto abusi e per evitare che subiscano ulteriori traumi durante gli interrogatori. Varie questure in Italia, ultime in ordine di tempo Trapani e Roma, hanno creato uno spazio per ascoltare e proteggere le piccole vittime di reati. Sembrano vere e proprie stanze di giochi con bambole, peluche, robot, libri di fiabe e da colorare per mettere a loro agio i bambini violentati e picchiati.

I piccoli vengono seguiti da personale di polizia specializzato nel contrasto di reati sessuali e da uno psicologo per il cosiddetto "sostegno post-traumatico". Agenti di polizia, magistrati e un altro psicologo possono seguire tutto ciò che avviene nella sala ascolto, dalla sala regia dove sono installati microfoni e monitor.

Una delle prime questure a realizzare una stanza per le piccole vittime è stata Palermo e l'ultima la Squadra mobile di Roma. Sono strutture molto apprezzate e usate anche dai magistrati perché "ascoltare il bambino mentre gioca, in un ambiente a sua misura, lo aiuta a lasciarsi andare e a raccontare quello che è successo". Lo ha detto il questore di Roma, Giuseppe Caruso, partecipando pochi giorni fa all'inaugurazione della sala d'ascolto per i minori intitolata a Nicola Calipari, l'agente dei servizi segreti ucciso in Iraq e che per molti anni ha lavorato nella questura capitolina.

Anche a Trapani qualche giorno fa la questura ha inaugurato una stanza "Arcobaleno" in cui uno staff specializzato, composto da poliziotti e psicologi, fornisce ai bambini vittime di violenza, l'assistenza necessaria. L'ambiente è concepito per preservare i minori da ulteriori traumi legati alla rievocazione di eventuali abusi subiti. La stanza "Arcobaleno" è stata inserita, con la collaborazione del professor Vincenzo Mastronardi, tra i progetti pilota patrocinati dall'università "La Sapienza" di Roma.

16/12/2008
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