La Polizia di Reggio Calabria arresta tre persone per vicenda di usura tra sordomuti
Tre persone sordomute avevano organizzato un giro di usura e per minacciare le vittime che non onoravano gli impegni assunti inviavano loro sms con i
telefoni cellulari. La vicenda e' stata scoperta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, che ha arrestato i tre presunti usurai. Si tratta di
Francesco Panetta, di 63 anni, Giuseppe Alvaro (56) ed Antonio Romeo (64), tutti di Reggio Calabria. Le vittime dell' usura, residenti, oltre che a
Reggio Calabria, anche a Roma, Bari, Siracusa e Padova, erano anche loro sordomute ed avevano rapporti di conoscenza con gli arrestati a causa dell'
handicap comune. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Reggio Calabria, Adriana Costabile,
su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Stefano Fava. L' indagine che ha portato agli arresti e' stata avviata sulla base della
denuncia presentata alla polizia da parte di una delle vittime dell' usura. Panetta, Alvaro e Romeo sono accusati di associazione per delinquere
finalizzata all' usura e all' estorsione. Il gip non ha accolto altre due richieste di emissione di provvedimenti restrittivi riguardanti, secondo
quanto si e' appreso, i figli non sordomuti di Francesco Panetta, ritenuto il capo della presunta organizzazione di usurai. La Polizia e' giunta all'
identificazione dei tre presunti usurai attraverso gli sms contenenti sollecitazioni di pagamento e minacce di morte che venivano inviati alle
vittime.
11/01/2003