Operazione "Pinocchio"

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OPERAZIONE "PINOCCHIO" A seguito di una lunga attività d'indagine, la Polizia Ferroviaria di Roma accertava che, numerose giovani ragazze, neo assunte alle ferrovie in qualità di addette alla controlleria, avevano ricevuto da un anonimo interlocutore numerosissime comunicazioni telefoniche, prevalentemente a sfondo sessuale. Venivano presi contatti con le concessionarie telefoniche, fisse e mobili, per individuare la provenienza delle comunicazioni, quindi veniva individuata un' utenza mobile il cui intestatario ne aveva denunciato la sottrazione, in data non recente. L'operazione denominata " Pinocchio ", si concretizzava con il controllo di tutte le comunicazioni, in entrata ed uscita, dell'utenza inquisita che vedeva interessare centinaia di giovane ragazze, in larga maggioranza di età minore, abitanti in varie località del territorio nazionale. Le stesse, interpellate in merito, fornivano elementi utili tali che consentivano di individuare, inconfutabilmente, il responsabile dell'azione criminosa in T.T., cittadino italiano di anni 37, dipendente di una ditta appaltatrice di pulizie, operante in ambito della stazione di Roma Termini il quale, approfittando della possibilità di espletare la propria attività lavorativa all'interno dei locali FS, si era appropriato indebitamente di un floppy disc appartenente al personale ferroviario e contenente dati personali dello stesso. L'estensione delle perquisizioni al domicilio dell'indagato, permetteva di rinvenire giornali e filmati pornografici nonché, una organizzata banca dati unicomprensiva di elementi personali e utenze telefoniche di appartenenti alle FS e non esclusivamente di sesso femminile con indicazioni inerenti la personalità delle vittime Inoltre, dall'analisi di un personal computer, si rilevavano numerose analoghe conversazioni avvenute tramite "chat" con altre giovane ragazze di età minore dove l'indagato, dichiarandosi coetaneo, riusciva sistematicamente a confidare fiducia e apprendere i dati personali delle interlocutrici alle quali, in seguito, pervenivano numerosissime comunicazioni telefoniche perverse. Il T.T. veniva pertanto indagato in stato di libertà per aver sottratto indebitamente materiale riservato contenente dati anagrafici ed utenze telefoniche di personale delle ferrovie; per aver utilizzato, dopo essersene appropriato, di una carta Sim di proprietà di un dipendente F.S.; per aver, con petulanza e con il medesimo disegno criminoso, recato molestie a più ragazze con chiare intenzioni sessuali. Gli elementi riscontrati durante l'operazione di P.G. permetteva di totalizzare migliaia di telefonate, la cui analisi stabiliva l'identificazione di altrettante ragazze molestate ed i particolari legati alla vicenda nonché la quantificazione economica delle comunicazioni, che la stessa società telefonica concessionaria ha stabilito intorno ai 50.000 â'¬ nel corso degli ultimi dodici mesi. Nell'ambito del quadro di riferimento, lo stesso indagato, confermava le proprie responsabilità ammettendo che le comunicazioni diventavano più insistenti quando non venivano accettate o non accettavano le conversazioni a sfondo sessuale. Roma, 15 gennaio 2003
15/01/2003
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