Reggio Calabria: Polizia arresta 5 persone, favorirono latitanza Morabito

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La Polizia di Stato di Reggio Calabria e il Servizio Centrale Operativo, hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere, nei confronti di altrettanti indagati, responsabili di avere favorito, a vario titolo, la latitanza di Giuseppe MORABITO, alias "Tiradritto" e di suo genero, il medico Giuseppe PANSERA, catturati il 18 febbraio scorso in località Santa Venere (RC). Nel medesimo contesto, sono state denunciate in stato di libertà ulteriori 9 persone ed eseguite numerose perquisizioni. Le indagini, hanno progressivamente portato alla luce una complessa e ramificata struttura al servizio della latitanza dei due criminali, formata in gran parte da persone loro legate da vincoli di parentela ed appartenenti alle famiglie mafiose MAISANO, MODAFFARI, PANGALLO, PAVIGLIANITI, e ZAVETTIERI. Le numerose indagini condotte dalla Polizia di Stato, hanno consentito di individuare i vari ruoli ricoperti dai destinatari delle misure restrittive, i quali, in primo luogo, permettevano al "Tiradritto" di continuare a controllare le numerose attività criminali riconducibili alla cosca MORABITO, dedita al traffico di sostanze stupefacenti e di armi da guerra e rivelatasi in grado, in più occasioni, di condizionare la gestione della cosa pubblica per il conseguimento e la spartizione di pubblici appalti. Al latitante, che poteva quindi continuare ad esercitare il proprio potere mafioso attraverso un efficiente sistema di trasmissione degli ordini e delle informazioni, veniva, altresà¬, assicurato il tempestivo reperimento di rifugi - resi sicuri da anche un'efficiente rete di "vedette" - ed il veloce raggiungimento degli stessi. Di notevole importanza, all'interno dell'organizzazione, devono essere considerate le figure di PANSERA Andrea, detto "Toto", di 43 anni, di Melito Porto Salvo - fratello del latitante Giuseppe - segnalato per associazione di tipo mafioso, tentato omicidio e reati in tema di armi, di LATORRE Francesco, anch'egli di Melito Porto Salvo, trentasettenne, e di VADALA' Vincenzo, di 55 anni, di Bagaladi, tutti raggiunti dalla misura restrittiva, i quali avevano anche il compito di garantire il collegamento tra i latitanti ed i congiunti.
11/03/2004
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