Immigrazione clandestina: controlli congiunti nel Mediterraneo

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Il Ministero dell'Interno, attraverso la Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, nell'ambito del Western Sea Borders Center di Madrid "" istituito, insieme all'Eastern Sea Borders Center di Atene, ai fine di attuare il programma per la lotta all'immigrazione clandestina via mare, varato dal Consiglio dei Ministri JAI dell'U.E. "" ha aderito all'iniziativa, assunta dalle Autorità spagnole, di attuare, l'operazione "Magellano I", finalizzata alla realizzazione di controlli congiunti presso i principali porti dell'Unione europea, per il contrasto dell'immigrazione clandestina attraverso le frontiere marittime dell'U.E. Gli obiettivi del progetto, condotto dalla Direzione Generale della Polizia del Ministero dell'Interno spagnolo attraverso controlli congiunti degli equipaggi delle navi mercantili che transitano nei porti dell'Unione Europea, con l'intento di individuare i casi di ingresso clandestino attraverso il ricorso a falsa documentazione di viaggio e a falsi contratti di arruolamento, sono stati: il monitoraggio del fenomeno dei marittimi clandestini e dei falsi contratti di navigazione ed il suo censimento statistico; il miglioramento del coordinamento e dello scambio di informazioni relative ai movimenti delle navi mercantili nei porti dell'Unione Europea; lo scambio delle conoscenze relative alla tecnologia impiegata nei porti per il contrasto dell'immigrazione illegale; Al progetto hanno aderito la Francia (porti di Marsiglia e Setè), la Slovenia (porto di Koper), il Portogallo (porti di Viana do Castelo, Lisbona, Sines e Porta Delgada), l'Olanda (porti di Den Helder, Amsterdam, Rotterdam, Vlissingen), il Regno Unito (porti di Haven Ports e Southampton) e l'Italia che ha partecipato alle operazioni, attuando, con il coordinamento della Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, particolari controlli nei porti di Genova e Trieste ed inviando, in qualità di osservatori, due esperti rispettivamente presso i porti Rotterdam e Barcellona. La Spagna è intervenuta, oltre che con il porto da ultimo citato, con quelli di Algeciras e Las Palmas di Gran Canaria. I risultati conseguiti possono essere riassunti secondo lo schema individuato nella tabella sottostante.NAVI CONTROLLATE MARITTIMI CONTROLLATI CLANDESTINI RINTRACCIATI PERSONE ARRESTATE RESPINTI O RIMPATRIATI Italia 141 2.934 2 2 Spagna 211 4.323 20 2 20 Portogallo 143 2.418 1 Regno Unito 105 2.018 13 13 Francia 26 461 Slovenia 67 991 Olanda 608 8.658 9 7 1.301 21.803 45* 2** 42 * il dato, nel suo complesso, fa riferimento tanto agli irregolari rintracciati a bordo quanto a quelli rintracciati nell'area portuale. * * persone tratte in arresto per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Nel corso dei controlli effettuati nei porti italiani sono stati rintracciati due marittimi siriani, imbarcati su una motonave battente bandiera dell'Honduras e proveniente dal Libano, mentre tentavano di notte di lasciare l'area portuale triestina per dirigersi verso la vicina stazione ferroviaria, probabilmente con l'intento ultimo di recarsi a Milano. Grazie alle informazioni ricevute dalle autorità spagnole e portoghesi, nel porto di Gaeta, anche se non interessato dall'operazione "Magellano", è stato possibile rintracciare e respingere due marittimi, entrambi imbarcati a bordo di una motonave battente bandiera Saint Vincent e Granadines e proveniente dal porto di Lisbona.
07/05/2005
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