Monitoraggio sulla rete internet: operazione Polizia Postale

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Nei giorni scorsi è stata portata a termine un'operazione del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria contro fenomeni eversivo-terroristici sulla rete Internet, con l'esecuzione, nelle regioni Campania e Basilicata di 3 provvedimenti di perquisizione e sequestro, emessi dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. L'attività investigativa nasce dal monitoraggio della rete Internet, posto in essere dagli uomini del Compartimento di Reggio Calabria, su direttive del C.N.A.I.P.C. (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche). Gli indagati sono due, padre e figlio, quest'ultimo studente di ingegneria che gestiva un sito Internet attraverso il quale venivano date informazioni su come costruire ordigni esplosivi di carattere artigianale. Le informazioni erano dettagliate e comprendevano rappresentazioni grafiche, che descrivevano il composto e la struttura degli ordigni. I due rischiano una pena che va da uno a sei anni, secondo la L. 31 luglio 2005, nr. 155, c.d legge "Pisanu" che ha esteso anche al personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni, oltre al SISMI e al SISDE, la possibilità di espletare l'attività di agente "sotto copertura", per le prevenzione e repressione delle attività terroristiche o di agevolazione del terrorismo condotte con mezzi informatici. Uno degli ordigni esplosivi descritti è la c.d. pipe-bomb, una bomba simile a quella recentemente rinvenuta, a seguito di telefonata fatta ad un quotidiano, inesplosa a Milano in Via Solferino, fatta brillare successivamente dagli artificieri. Si tratta di un ordigno tanto semplice da costruire quanto devastante, costituito da un tubo di ferro e composti esplosivi. Risalire agli indagati è stato particolarmente difficile e laborioso, in quanto, per la costruzione e gestione del sito, utilizzavano un provider americano. Le perquisizioni eseguite presso le abitazioni degli indagati e presso gli uffici di una facoltà universitaria italiana, dalla quale uno dei due era solito collegarsi alla rete Internet, hanno consentito di sequestrare numero 5 p.c., 1 portatile, 300 cd-dvd, materiale cartaceo su cui sono ancora in corso accertamenti.
20/09/2006
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