Truffe on line: Polizia sgomina organizzazione criminale

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Avevano allestito un ingegnoso sistema per truffare grossi importi on line a cittadini dell'UE e degli USA. Sono stati smascherati dalla Polizia delle Comunicazioni di Bologna con una serie di perquisizioni eseguite ieri a conclusione di una lunga indagine. La banda capeggiata da un pregiudicato rumeno e composta da un suo connazionale ed altri pregiudicati di Bologna, offriva in vendita su siti civetta articoli elettronici di elevato valore. Abili esperti informatici avevano allestito siti civetta assai simili a quelli di reali noti esercizi commerciali. Vi venivano offerti televisori, registratori, computer, componenti informatici vari. La banda accettava però solo proposte di acquisto provenienti dall'estero. Ben 25 cittadini europei (inglesi, tedeschi, austriaci, olandesi,danesi ed irlandesi) e due statunitensi venivano invitati a definire via email i dettagli dell'acquisto. Il prezzo doveva essere pagato anticipatamente con bonifici su conti corrente bancari aperti in varie banche bolognesi; la merce invece non veniva mai recapitata ai malcapitati. Vani si rivelavano i tentativi di rintracciare on line i venditori fasulli. I recapiti email risultavano infatti disattivati cosଠcome i siti civetta prevalentemente allestiti in paesi dell'Europa orientale. L'organizzazione criminale contava proprio sulle difficoltà investigative cui sarebbero andati incontro i truffati che avessero voluto chiedere giustizia. Solo una casuale telefonata direttamente pervenuta alla Polizia di Stato di Bologna da un cittadino inglese di Manchester truffato consentiva di avviare le indagini e di realizzare le reali dimensioni del fenomeno. L'intervento di un poliziotto informatico spacciandosi per un olandese interessato alle offerte portava a scoprire il lucroso business criminale. I proventi delle truffe per oltre 100.000 euro affluivano su conti correnti intestati a pregiudicati bolognesi che, trattenutane una parte versavano il resto all'organizzazione capeggiata dai rumeni. L'intervento della Polizia delle Comunicazioni riusciva a bloccare truffe in corso per oltre 14.000 euro poi restituiti agli interessati. La Polizia di Stato sta esaminando la copiosa documentazione sequestrata.
30/11/2006
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