Truffe: bollette telefoniche "pazze", 33 arresti
Con l'esecuzione di 33 ordini di custodia cautelari la Polizia delle Comunicazioni, in collaborazione con la Squadra Mobile della
Questura di Perugia ed i Carabinieri di Perugia, ha concluso la prima grande operazione investigativa nei confronti delle organizzazioni criminali
che operano nel settore delle truffe telefoniche. Era da tempo che gli investigatori raccoglievano le forti rimostranze dei cittadini che ricevevamo
bollette telefoniche "pazze", perché contenenti addebiti per telefonate a centri servizi mai realizzate.
Un settore che seppur apparentemente meno visibile rispetto ad altri reati, alimenta un circuito in milioni di euro non inferiore ad altri. La truffa
era gestita da un personaggio del perugino con numerosissimi precedenti per molti reati contro il patrimonio. A lui facevano capo due strutture
parallele delle quali una relativa ai cosiddetti centri servizi, cioè titolari di numerazioni a valore aggiunto tipo 899 e
l'altra ai "telefonisti". I telefonisti operavano secondo due modalità : la prima
intervenendo su centrali telefoniche della Telecom, violandole e collegando apparecchiature meccaniche ed elettroniche per addebitare scatti
telefonici ad ignari utenti e far confluire i guadagni sulle numerazioni 899 intestate ai complici; la seconda intervenendo direttamente mediante
l'intestazione di contratti telefonici di linea fissa e realizzando in poche ore centinaia di connessioni per migliaia di euro.
Gli esperti della Polizia delle Comunicazioni hanno ricostruito la rete di collegamento tra le decine di personaggi che operavano tra
l'Umbria, la Toscana, il Lazio, la Campania, l'Emilia Romagna, la Sardegna e le Marche. Alla ricostruzione
della rete realizzata dagli investigatori è stato significativo il contributo della Security Operation di Telecom Italia s.p.a. Nel corso
delle perquisizioni è stato sequestrato molto materiale informatico e meccanico per la realizzazione dei reati.
14/12/2006