Criminalità:esperti europei delle indagini sul DNA riuniti a Roma al polo Tuscolano.
Il 13 ed il 14 settembre, presso il Polo Tuscolano della Polizia di Stato, avrà luogo il 27 ° Congresso del Gruppo di lavoro degli
esperti europei del DNA, organizzato dal Servizio Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato.Il gruppo di lavoro
opera nell'ambito dell'ENFSI (European Network of Forensic Science Institutes), che è la rete europea degli istituti governativi di
scienze forensi (forze di polizia, giustizia e istituti di medicina legale) e che, al momento, rappresenta oltre 50 laboratori di 31 Paesi, in
stretto collegamento con la Società Internazionale di Genetisti Forensi, rappresentato dagli esperti universitari nel campo della genetica
forense (EDNAP).Il congresso internazionale, ospitato quest'anno dalla Scientifica della Polizia di Stato presso la moderna sede
del DAC di via Tuscolana, vede riuniti i massimi esperti europei di genetica forense per affrontare tematiche importanti
sull'applicazione del DNA alle indagini giudiziarie, come gli standard di qualità adottati dai laboratori forensi di
analisi del DNA, i metodi di analisi utilizzati e le problematiche relative all'utilizzo di banche dati del DNA.L'importante
Congresso si inserisce proprio in momento in cui il nostro Paese sta rimuovendo gli ultimi ostacoli al percorso che vedrà anche in Italia la
costituzione della Banca Dati nazionale del DNA, della quale sono ormai dotati quasi tutti gli Stati europei.Infatti, il 4 luglio 2006
l'Italia ha aderito, quale primo Paese europeo, al Trattato di Prum, sulla collaborazione transfrontaliera con le polizie dei
sette Stati firmatari (Belgio, Spagna, Francia, Lussemburgo, Austria e Paesi Bassi) per il contrasto alla criminalità organizzata, al
terrorismo internazionale ed all'immigrazione clandestina: in particolare, si prevede l'interconnesione delle
rispettive banche dati nazionali del DNA e delle impronte digitali.Proprio in vista dell'attivazione di una rete europea delle
banche dati sia delle impronte digitali (presso il Servizio Polizia Scientifica è già in funzione da oltre un decennio
l'AFIS, banca dati delle impronte digitali), che dei profili del DNA, appunto da costituire in Italia, è in corso di
presentazione un disegno di legge in materia. A seguito della decisione di una ratifica a breve del trattato di Prum, avanzata lo scorso 18 luglio
dal Comitato parlamentare sull'accordo di Schengen, il Ministro dell'Interno Giuliano Amato ha ribadito "la
necessità di trovare una rapida soluzione dei problemi residui e varare il disegno di legge istitutivo della banca dati del DNA in
adempimento ad impegni europei". La considerazione che i Paesi che hanno già istituito una loro banca dati DNA "hanno avuto un salto
nell'identificazione degli autori dei reati che in alcuni casi è passata dal 6 al 60%, dovrebbe suggerire
all'Italia di fare presto", ha proseguito il Ministro Amato che, sottolineando l'importanza di garantire i
profili confliggenti relativi alla tutela della privacy, ha concluso sulla necessità che "occorre trovare il giusto equilibrio tra la tutela
della sicurezza e la tutela della libertà ".
12/09/2007