A 18 anni dalla morte di Petri, Cortona onora la Polizia di Stato
Sono passati ormai 18 anni da quel 2 marzo 2003, ma il ricordo di Emanuele Petri è ancora vivo nei cuori di familiari, amici e colleghi della Polizia di Stato, la cui divisa vestiva con orgoglio dal 1973.
Questa mattina a Castigion Fiorentino, si è svolta la tradizionale cerimonia di commemorazione in ricordo del poliziotto ucciso per mano dei brigatisti rossi.
Alle 10.30 c’è stata la cerimonia ufficiale, alla presenza del sottosegretario al ministero dell'interno Nicola Molteni, con la deposizione di una corona d’alloro al cippo dedicato al poliziotto caduto, che si trova nella piazza che porta il suo nome, piazza Petri, davanti alla stazione ferroviaria. Hanno partecipato la moglie di Emanuele, Alma, e il figlio Angelo Petri, che ha voluto seguire le orme del padre e oggi veste la divisa della Polizia di Stato.
Alla cerimonia ha preso parte, in rappresentanza del capo della Polizia, il direttore dell’Ufficio centrale ispettivo Armando Nanei. Presenti anche le autorità della provincia di Arezzo, il prefetto Anna Palombi e il questore Dario Sallustio, insieme al sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli.
Nel suo intervento Nanei ha sottolineato che: "Sulla corona che abbiamo deposto c’è scritto 'La Polizia di Stato' perché è tutta la Polizia di Stato che si stringe vicino alla signora Alma, al figlio e a tutta la comunità di questa zona. Questo per me è un luogo del cuore. Sono stato direttore della Polizia ferroviaria - ha aggiunto Nanei - sono stato a Firenze come questore, ho vissuto la quotidianità degli agenti della Ferroviaria, la specialità più antica della Polizia di Stato. Una grande specialità che ha espresso una delle personalità più forti di questi ultimi 20 anni, Emanuele Petri, che non è solo un poliziotto, ma è “il poliziotto”, che con il suo sacrificio, insieme ai colleghi che erano con lui, ha permesso di sgominare una banda di assassini, che ha ucciso un rappresentante della Forze dell’ordine che stava compiendo il suo dovere, senza nessuna motivazione ideologica. Grazie per l’affetto che date alla Polizia di Stato, che oggi mi onoro di rappresentare".
Successivamente le autorità si sono spostate a Cortona (Arezzo) dove, nel corso di una seduta straordinaria del consiglio comunale, svolta nel centro convegni Sant'Agostino, il sindaco Luciano Meoni ha consegnato nelle mani del direttore Nanei, la pergamena con la quale è stata conferita la Cittadinanza onoraria alla Polizia di Stato.
La decisione del Consiglio è legata anche alla presenza nel territorio comunale, del presidio di Polizia ferroviaria di Terontola, dove era in servizio il sovrintendente capo Emanuele Petri.
Nel corso della cerimonia il sindaco di Cortona ha ricordato le motivazioni, scritte sulla pergamena, che hanno portato alla decisione adottata "quale segno di gratitudine per il diuturno servizio reso all’intera nazione e al nostro territorio, nell’indelebile ricordo del sacrificio di uno dei suoi figli migliori, caduto per difendere la libertà e la democrazia. Per i meriti che le donne e gli uomini della Polizia di Stato hanno acquisito nel quotidiano impegno, anche in questo periodo complesso segnato dalla pandemia, dalla conseguente crisi economica e dalla diffusa preoccupazione per la sicurezza delle persone e delle cose. La Polizia di Stato è stata ed è in prima linea, vigilando sul rispetto delle regole nonché svolgendo azioni di prevenzione e repressione delle condotte criminali e gli altri compiti istituzionali".
"Le donne e gli uomini della Polizia di Stato - ha detto il direttore dell'Ufficio centrale ispettivo nel ricevere la pergamena - sono quotidianamente vicini alla gente. In questo momento molto complicato rappresentiamo un punto di riferimento, abbiamo il compito di dare fiducia e speranza. Da questa gente, con la quale siamo uniti in memoria di Emanuele Petri, arriva un voto unanime per riconoscerci la cittadinanza onoraria, per dire che la Polizia di Stato è parte di questa comunità".