Napoli: i funerali del sovrintendente Giovanni Vivenzio
Si sono tenuti questa mattina, alla presenza del capo della Polizia Lamberto Giannini, presso la Basilica reale pontificia di San Francesco di Paola, a Napoli, i funerali solenni del sovrintendente capo Giovanni Vivenzio, deceduto 11 giorni dopo un grave incidente stradale che lo ha visto coinvolto mentre era in servizio.
Alla cerimonia funebre, officiata dal cappellano della questura di Napoli Don Pasquale Matuozzo, nel rispetto delle disposizioni anti covid, hanno preso parte il questore di Napoli Alessandro Giuliano, i familiari del sovrintendente, i colleghi e gli amici più stretti.
Avvolto nel tricolore, il feretro è stato accolto da un picchetto in armi, che ha reso gli onori prima dell'inizio della cerimonia funebre, durante la quale è stata letta la Preghiera a San Michele Arcangelo, Santo patrono della Polizia di Stato.
Nel corso della funzione religiosa Giovanni è stato ricordato in un breve discorso dalla figlia Giada e dal questore Giuliano.
Giovanni era un “Falco” del commissariato San Ferdinando della questura di Napoli e, a bordo della moto di servizio dava la caccia ai criminali nei vicoli della città; lo scorso 6 aprile, durante un inseguimento, è rimasto coinvolto in un incidente stradale che lo ha lasciato 11 giorni tra la vita e la morte: è deceduto a causa delle gravi lesioni riportate nell’impatto.
Giovanni aveva 54 anni e da 31 era un poliziotto preparato e apprezzato da molti, ma era anche un marito e un padre amorevole. Lascia la moglie Enrichetta e le figlie Giada e Sara.
Prima di presenziare al funerale, il capo della Polizia ha fatto visita al collega Stefano Cascone, ricoverato in ospedale con gravi fratture, che era in sella alla moto insieme a Giovanni al momento dell'incidente.