Mafia: ad Agrigento sequestro di beni a 2 fratelli
Sequestrati immobili, fra Canicattì (Agrigento) e Caltanissetta, e depositi bancari per un ammontare di circa 400 mila euro, nei confronti dei fratelli Antonio e Giuseppe Maira.
A dare esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale nei confronti dei due fratelli, di 71 e 65 anni, è stata la Divisione polizia anticrimine della questura di Agrigento.
Uno dei due fratelli è stato personaggio di spicco negli anni ’80 della “Stidda” e subì diverse condanne tra cui quella più pesante inflittagli, con la pubblica accusa sostenuta dall'allora giovane magistrato Rosario Livatino. A dire di vari collaboratori di giustizia, il giudice Livatino fu ucciso, nel settembre del 1990, proprio perché aveva inflitto forti condanne ad affiliati della Stidda, tra cui appunto figurava uno dei due fratelli.
Infatti, per i reati di traffico di droga in contesto associativo ed armi, l'indagato fu condannato, nel 1986, alla pena della reclusione di anni 22 e mesi 6, poi ridotta in appello ad anni 17 e mesi 6 di reclusione. Fu quello che del gruppo prese la condanna più pesante che scontò fino all' anno 2004.