Reggio Calabria: tagliandi contraffatti, Polizia Postale esegue 35 perquisizioni

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Nella mattinata odierna, personale del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria, ha dato esecuzione a nr. 35 provvedimenti di perquisizione, di cui 31 nella città di Reggio Calabria ed i restanti nella provincia reggina, con la collaborazione dei Commissariati territorialmente competenti, (2 a Siderno, 1 a Palmi, 1 Bovalino). Agli indagati viene contestato il reato di contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione. L'attività investigativa, nasce dal sequestro presso alcuni uffici postali di Reggio Calabria di bollettini di conti correnti postali, recanti un numero progressivo non corrispondente a quello degli uffici postali presso i quali sarebbero state effettuate le transazioni; anche i successivi riscontri contabili facevano emergere la mancanza dei versamenti. Dagli accertanti esperiti dalla Polizia Postale nei confronti di alcuni beneficiari è emerso che l'attività delittuosa riguardava un elevato numero di soggetti reggini, fino ad identificarne 35 che hanno beneficiato delle contraffazioni. Dall'attività svolta finora è emerso che le truffe sono state commesse ai danni di società finanziarie, società di servizi (enel, telecom, aziende fornitrici di gas) per un ammontare, allo stato, di circa 120.000,00 euro. Non si esclude che dietro alla contraffazione vi sia una vera e propria associazione per delinquere che dietro il pagamento di cifre di denaro, provvede alla materiale falsificazione dei bollettini. Obiettivo dell'attività illecita commessa dai singoli è quella di ottenere contestualmente più prestiti o di chiedere erogazione di servizi per un lasso di tempo, comunque prolungato, necessario per gli enti uffici destinatari di verificare che i versamenti indicati nei falsi bollettini non sono stati in effetti versati. Quando veniva richiesto agli indagati di fornire prove dei versamenti, questi inviavano a mezzo fax le copie dei presunti versamenti, salvo poi scoprire, dopo un anno circa che i bollettini erano falsi. Le indagini continuano in quanto si presume che dal materiale sequestrato (computer, materiale cartaceo) possano emergere collegamenti ad ulteriori illeciti penali. Appare utile evidenziare che nel corso dell'attività indagine, che si è protratta per un anno, si è appurato che il fenomeno dei falsi pagamenti è diffuso sul territorio in forma più consistente del previsto, tenuto conto che la presente operazione segue quella dello scorso anno, nell'ambito della quale furono eseguite, a Reggio Calabria, 53 perquisizioni (operazione False impronte), facendo emergere un aspetto preoccupante dal punta vista sociale, ovvero una illegalità diffusa, secondo la quale è possibile commettere anche piccole truffe di questo tenore, pensando di poterla passare franca. Durante le perquisizioni domiciliari, oltre a quelli accertati, sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi altri bollettini postali riportanti "False Impronte" ed attestanti pagamenti che di fatto non sono mai stati effettuati e sui quali saranno svolte accurate indagini; per tale motivo si ritiene che l'ammontare dell'illecito espediente messo in atto superi di gran lunga la cifra citata. Inoltre, nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati Computer e Scanner che saranno oggetto di accertamenti per verificare l'esistenza in memoria delle "False Impronte". Reggio Calabria 22/10/08
22/10/2008
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