Dalle minacce alle violenze: storie di persecuzioni quotidiane
L'obiettivo è procurare uno stato di ansia alla vittima, tenerla sotto scacco con continue minacce, appostamenti, molestie e altri atteggiamenti che provocano paura, costringendola spesso a cambiare abitudini e modo di vivere. Questo è lo stalking un fenomeno che colpisce nella maggior parte dei casi le donne e che da 2 mesi è diventato un reato per il quale si prevede anche la reclusione da 6 mesi a 4 anni. È stato convertito in legge il 22 aprile il decreto sulla sicurezza n.11 varato dal Consiglio dei ministri il 23 febbraio 2009 che prevede anche pene più severe contro chi commette violenze sessuali.
Le nuove norme anti-stalking introducono nel codice penale con l'art. 612-bis il reato di atti persecutori. Sono atteggiamenti sempre più diffusi che cominciano con semplici sms ma che spesso si trasformano, con il tempo, in atteggiamenti violenti e molto pericolosi. Violenze in molti casi fisiche, di cui sono piene le cronache di tv e giornali, come quello della giovane donna romena presa a calci e pugni dal marito, non rassegnato alla separazione, ma che grazie alla nuova legge è stato arrestato dagli uomini della Squadra mobile di Milano. Ci sono spesso anche minacce di morte tra i messaggi che vengono inviati alle vittime che possono essere anche personaggi famosi come nel caso della show girl Michelle Hunziker da anni perseguitata da uno stalker. Sono tantissime le donne che aspettavano questo momento e nei due mesi successivi all'approvazione del decreto-legge (23 febbario-22 aprile 2009) "gli arresti per stalking sono stati 102 e le persone denunciate e sotto indagine 132" ha detto il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna.
Denunciare è fondamentale
Contro questi reati si procede d'ufficio solo se sono commessi nei confronti di minori o di persone disabili; negli altri casi il delitto viene punito solo se la vittima sporge querela entro 6 mesi dai fatti. Prima di presentare querela la persona offesa può chiedere un provvedimento di "ammonimento" da parte del questore che, ritenendo fondata l'istanza, invita il molestatore a tenere una condotta conforme alla legge. Se lo stalker invece continua nei suoi atteggiamenti molesti e minacciosi si può procedere d'ufficio e la pena viene anche aumentata. Le pene sono più gravi se a commettere il fatto è una persona che è stata affettivamente legata alla vittima, o il coniuge, legalmente separato o divorziato. Ancora più gravi se il reato viene commesso a danno di minori, di donne in stato di gravidanza o persone disabili.
Dopo che è stata sporta denuncia il poliziotto fornisce, tra le altre cose, alla vittima informazioni e contatti con i centri antiviolenza presenti nella sua zona di residenza. Per aiutare e indirizzare le vittime ai vari servizi di assistenza è attivo anche un numero del dipartimento per le Pari Opportunità: 1522.
Lo stalking è un reato in crescita facilitato anche dalla sempre maggior diffusione di telefonini e computer "che permettono agli aguzzini" - sostiene il vice questore Domenico Foglia della polizia postale della Campania che di anni si occupa del fenomeno - "di sperimentare sempre più sofisticate tecniche di violenza, attraverso sms, e-mail, chat e social network". Già dal novembre 2007 la Polizia di Stato e il Dipartimento di Psicologia della seconda Università di Napoli avevano dato vita a un progetto per monitorare e conoscere meglio le caratteristiche di questo fenomeno realizzando anche una guida di consigli: "Silvia" (stalking inventory list per vittime ed autori), consultabile sul nostro sito.
A questo scopo anche le singole questure si stanno organizzando per aiutare le vittime di questo grave fenomeno mettendo in pratica le novità di legge. La questura di Firenze, ad esempio, ricorda alle vittime di non aver paura a chiamare il 113 per farsi aiutare suggerendo inoltre che in caso di atti persecutori è opportuno:
- Evitare qualsiasi contatto con lo "stalker"
- Conservare le prove dei contatti:
- attivare una segreteria telefonica
- registrare le telefonate
- memorizzare gli sms
- conservare le mail
- conservare eventuali bigliettini
- annotare tutti gli episodi avvenuti, specificando cosa è successo, quando e dove ed eventuali testimoni
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Mettere in pratica strategie di sicurezza, tra le quali:
- informare della situazione le persone vicine
- non diffondere informazioni personali
- tenere sempre a portata di mano un cellulare per poter chiedere aiuto in caso di emergenza
(modificato il 10/11/2009)