L'Aquila: le forze dell'ordine impegnate nei soccorsi
Mentre migliaia di uomini delle forze dell'ordine, insieme a volontari e a personale della Protezione civile, sono impegnati nel lavoro di soccorso ed emergenza sono già state identificate alcune persone sorprese a prendere nelle case abbandonate. "È una triste consuetudine"- ha detto il capo della Polizia Antonio Manganelli, e nel ribadire che "il coordinamento dei soccorsi e dei controlli è stato attuato con la tempestività e la cura che la situazione impone", ha anche assicurato che saranno soddisfatte le richieste di uomini per i prossimi giorni. "Non è facile mettere in campo i soccorsi"- ha concluso -, devono essere tempestivi ma evitare di fare danni. Tirare fuori persone vive dalle macerie non è un'operazione facile".
Una volta arrivato sul posto il prefetto Manganelli ha spiegato di essersi trovato "di fronte a una scena orribile di morti e macerie". Migliaia di vigili del fuoco e centinaia di uomini della polizia sono impegnati principalmente nelle attività di soccorso, ma anche nei controlli stradali e delle case ormai disabitate. In questi momenti va evitata la confusione anche se è comprensibile il desiderio di intervento e "la voglia di esserci, soprattutto per chi ritiene ci possano essere parenti in difficoltà" ha proseguito il Capo della Polizia chiedendo di lasciare libere le strade per i soccorsi.
Per le popolazioni dei 26 comuni colpiti dal terremoto sono stati allestiti 5 centri operativi misti ognuno composto da rappresentanti della Polizia di Stato, del dipartimento di Protezione civile, dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco e dai sindaci. A questi sono state associate anche delle "colonne mobili dei vigili del fuoco che" dice il ministero dell'Interno Roberto Maroni "vengono da tutte le regioni d'Italia, tranne dalla Sardegna e dalla Sicilia per nostra disposizione"
Al momento sono 91 i morti accertati e il numero dei feriti è di oltre 1500. Oltre 50 mila gli sfollati. Garantita la presenza sui luoghi dell'emergenza del vice capo vicario Nicola Izzo, in Abruzzo dalle prime ore della mattinata.
Messaggi di solidarietà sono stati espressi da vari Paesi esteri al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che in un messaggio televisivo rivolto alle vittime del terremoto in Abruzzo ha dichiarato "sono sicuro che le forze dello Stato e le istituzioni pubbliche centrali e locali sprigioneranno il massimo sforzo per fronteggiare l'emergenza e dare a voi tutti sicurezza per il futuro".