Immigrazione clandestina: a Roma la conferenza “;Panmediterranea”;
"L'Italia è la porta dell'Europa, un ponte tra l'Europa e altri continenti". Lo ha detto il capo della Polizia Antonio Manganelli intervenendo alla conferenza Panmediterranea sull'immigrazione clandestina e sulla sicurezza delle frontiere esterne. Per questo motivo ha aggiunto il prefetto Manganelli "l'immigrazione è un tema fondamentale che ne introduce altri come la solidarietà, l'accoglienza, la difficile integrazione delle diversità".
La conferenza in corso a Roma, il 16 e 17 aprile, presso la sede della Direzione centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere è stata proprio l'occasione per affrontare questi argomenti in un'ottica orientata sempre più a una cooperazione multilaterale. "Gli accordi bilaterali sono fondamentali" - ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni, ricordando che l'Italia ne ha già sottoscritti 30 - "ma rischiano di non essere più sufficienti. È una strategia che va migliorata e superata ed è necessario sostituire gli accordi bilaterali con intese che vedono protagonista la Commissione europea perché", ha aggiunto il Ministro, "il racket conosce bene i termini degli accordi e indirizza i clandestini in quei Paesi dove non ci sono".
A queste parole fanno eco anche quelle di Antonio Manganelli: "Contrastare l'immigrazione illegale significa realizzare un'adeguata cooperazione internazionale". E la conferenza che vede la partecipazione di ambasciatori, rappresentanti della polizia e delegazioni di 71 Paesi serve proprio per una comune condivisione del problema. "Noi, come forze di polizia" - ha ribadito Manganelli - "abbiamo come nostro primo dovere la lotta alle organizzazioni criminali che sfruttano l'immigrazione. La sicurezza delle frontiere non deve essere intesa come un concetto di chiusura, ma come l'ordinato svolgimento dei flussi regolari nel nostro Paese".
Alla presenza anche di organizzazioni internazionali quali Interpol, Commissione Europea, Europol e Frontex sono stati affrontati nei 2 giorni i seguenti argomenti: i fenomeni che possono incidere sulla sicurezza delle frontiere esterne sono tanti e richiedono un costante monitoraggio da parte degli uffici info-investigativi; immigrazione clandestina non come fatto nazionale ma transazionale; forme di contrasto all'immigrazione clandestina nei luoghi di origine, transito e destinazione; cooperazione di polizia in ambito preventivo, investigativo e repressivo.
"Se entro il 26 aprile non verrà ripristinato il provvedimento che proroga fino a 6 mesi la permanenza nei centri di identificazione ed espulsione (Cie)" - ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni a margine della conferenza Panmediterranea a cui è intervenuto stamattina - "saremo costretti a rimettere in libertà oltre mille clandestini invece di rimpatriarli". E proprio per cercare di trovare una soluzione a questo problema il Ministro si è recato ieri, insieme al capo della Polizia Antonio Manganelli, in Tunisia visto che la maggioranza dei clandestini è di origine tunisina.