Intervista a Michele Tomasi

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Sempre in tema di attività subacquee, abbiamo girato alcune domande a Michele Tomasi, del club subacqueo Rane Nere di Trento, pluri-campione italiano e primatista mondiale di apnea dinamica.

d.Qual è stata la sua esperienza più significativa?
r. Dal punto di vista sportivo è stata la vittoria del campionato del mondo di apnea dinamica a Tenerife. È stato il mio primo titolo mondiale, c'erano mia moglie Rienke e mio figlio Marco, che allora aveva 10 mesi. Avevo portato a casa oltre al titolo anche due record mondiali, per l'armonia che s'era instaurata tra tutti gli atleti e lo staff tecnico capitanato da Mimmo Blanda, allora CT della nazionale, hanno reso indimenticabili quei momenti. Un'altra esperienza indimenticabile l'ho vissuta quando ho nuotato e giocato sott'acqua insieme ai leoni marini alle Galapagos.

d. C'è un posto particolare in cui vorrebbe immergersi?
r. In Italia a Ustica. Non ci sono mai stato, ma mi hanno raccontato che oltre ad essere molto bello, lì l'acqua è limpidissima. All'estero mi piacerebbe immergermi nei cenotes dello Yucatán in Messico, e nei mari del nord per poter nuotare con le orche.

d. Qual è il suo rapporto con l'acqua?
r. Per me l'acqua è vita, non solo perché se non la si beve si muore, ma perché la sua presenza nella mia vita è fondamentale. Sono cresciuto sulle rive del lago di Caldonazzo e per me la vista dell'acqua è un fattore di rilassamento, è quasi indispensabile. Ovunque vada, se non c'è il mare, un lago, un fiume o un torrente, non mi sento a mio agio. E poi immergersi in acqua apre una dimensione nuova. La maggior parte della gente vive l'acqua bidimensionalmente vedendone solamente la parte superficiale. Chi si immerge la vive tridimensionalmente entrando in una dimensione nuova. Chi scende con le bombole riesce a provare la sensazione di assenza della gravità.

22/04/2009
(modificato il 24/04/2009)