Nicolò, 9 anni: “;da grande sarò Nocs”;
Un grande abbraccio quello tra la Polizia di Stato ed i cittadini romani in piazza del Popolo. Terminata la cerimonia ufficiale dal pomeriggio dell'8 maggio, la piazza è stata letteralmente invasa da romani e turisti che girano curiosando tra stand convegni e dimostrazioni di abilità di cinofili, autisti, sportivi delle Fiamme oro, sub e rocciatori. Nicolò, 9 anni, trascina mamma e papà da uno stand all'altro; si infila con frenesia dentro le volanti, gli elicotteri, i furgoni presenti sulla piazza. Riusciamo per un attimo a bloccarlo e a chiedere cosa gli è piaciuto ma è un fiume in piena: dove sono i Nocs? E le attrezzature speciali dei Nocs? E le armi utilizzate? Il suo sogno è ovviamente diventare un agente del Nucleo operativo centrale di sicurezza le "teste di cuoio" della Polizia di Stato.
Ed oggi a piazza del Popolo non poteva desiderare di meglio: la spiegazione del robot degli artificieri è certamente più chiara della lezione di scuola sui babilonesi e le ore di educazione motoria sono una passeggiata rispetto alla simulazione di un intervento in volante con tanto di pettorina e diploma finale di "capopattuglia".
Nicolò non si perde nemmeno i sub dentro la vasca di addestramento - "lo sai che esistono i Nocs incursori?" dice - e i motoscafi della Polmare. Pochi istanti e poi via a cercare di salire sul "segway", il mezzo elettrico utilizzato dalla polizia ferroviaria per la vigilanza dentro le stazioni; lì i gentili ma risoluti agenti si convincono solo a fargli fare la foto in posa, fermi.
Anche i ragazzi della "Stradale" hanno modo di conoscere l'esuberanza di "Nico"; non gli sfuggono infatti la Lamborghini "Gallardo" e la moto Aprilia con la livrea della polizia. Foto ricordo e poi via verso altre "quote".
Nella cabina di pilotaggio dell'elicottero Augusta tra le raccomandazioni di piloti e tecnici preoccupati per i delicati strumenti di navigazione Nicolò ricorda ai presenti, con fare professorale, che, in alcuni interventi, i Nocs "si calano dagli elicotteri sui tetti".
E finalmente il momento clou: la parete di roccia attrezzata dai rocciatori del Centro alpino di Moena(Trento). Ovviamente dopo una piccola
indecisione Nicolò chiede l'imbragatura; è l'addestramento tipico dei Nocs e non si può tirare indietro. Incomincia a scalare
la roccia sintetica "in parallelo" con Virginia una coetanea che in quanto a grinta non gli è seconda; si scrutano per vedere a che punto
è arrivato quello che è ormai diventato un avversario e con vigore spingono ancora sugli appigli. Ma oltre la metà della
parete, quasi contemporaneamente, cedono entrambi alla loro età e chiedono con un po' di pudore di scendere.
Nicolò confessa ancora eccitato mi sono preso un po' di paura ma nello sguardo già si vede la spavalderia di un "reduce".
Il "giro" è quasi finito; stremati i familiari cercano di farlo uscire dalla piazza dove nel frattempo si stanno esibendo gli atleti delle arti marziali e Nicolò ci ricorda che tutti i Nocs sono campioni di karate. In piazza ci sono gli atleti del taekwondo ma fa lo stesso… i Nocs sicuramente conoscono tutte le arti marziali.
La domanda sorge spontanea nel salutare Nicolò: "Ma sei sicuro che da grande farai il Nocs?"
Guarda serio e poi risponde: "secondo te?"
Nessun dubbio ovviamente.