Enna:operazione antidroga
La Polizia di Stato di Enna, a conclusione di un’articolata e complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale, ha eseguito 24 misure cautelari, arrestando 14 soggetti, ed effettuando numerose perquisizioni delegate nei confronti sia degli arrestati che degli altri destinatari di misura cautelare, tutti indagati per reati inerenti la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti - e, nello specifico, marijuana, hascisc e cocaina. Complessivamente le persone denunciate risultano 47, (alcuni dei quali all’epoca minorenni).Le indagini hanno riguardato anche diversi soggetti all’epoca minorenni, indiziati di varie condotte di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, anche in concorso con gli indagati maggiorenni per i quali i poliziotti hanno eseguito – su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta - delle perquisizioni e contestuale notifica dell’informazione di garanzia.L’attività investigativa ha consentito di accertare una ramificata ed attiva rete di soggetti, che, tra la fine del 2016 ed il primo semestre del 2017, operava tra Piazza Armerina, i centri limitrofi e la provincia di Catania, dedicandosi all’acquisto, al trasporto, alla detenzione ed alla commercializzazione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, hascisc e cocaina.L’indagine si è protratta per circa 9 mesi, periodo in cui sono stati effettuati numerosi arresti per tentare di disarticolare i vari gruppi di spacciatori e “interrompere” i canali di approvvigionamento dello stupefacente che giungeva nel “florido mercato illecito” di Piazza Armerina, acquisendo per alcuni indagati, peraltro, ulteriori riscontri della prosecuzione della loro attività illecita fino alla scorsa primavera.L’attività investigativa ha preso avvio da una preliminare attività di controllo condotta sul territorio, durante la quale si aveva modo registrare un incremento della diffusione di sostanze stupefacenti nel centro armerino ed in quello di Valguarnera Caropepe, ove venivano individuati e controllati diversi giovani, anche minorenni trovati in possesso di droghe di vario tipo.Dalle indagini è emerso come gli indagati pianificassero logisticamente le operazioni di approvvigionamento dello stupefacente; ne curassero dettagliatamente il trasporto; ne destinassero l’utilizzo attraverso l’attività di spaccio al dettaglio; il volume d’affari ragguardevole era tale da consentire ai vari indagati di sostenersi e di mantenere un buon tenore di vita.Le indagini hanno consentito di scoprire i c.d. “canali di approvvigionamento” ed il quadro probatorio, è stato ulteriormente arricchito dai numerosi sequestri di sostanze stupefacenti, armi clandestine e, per alcuni, beni di provenienza illecita, operati dai poliziotti.In particolare il 25 gennaio scorso, durante una perquisizione da parte delle unità cinofile della Questura di Catania, veniva rinvenuta marijuana, cocaina ed armi nel controsoffitto di un’abitazione di un soggetto, tradito dal suo “pappagallo da guardia”, come se svolgesse un’insolita funzione d’allarme. In quel caso venivano recuperati 13 involucri confezionati con carta e cellophane, contenenti, ognuno, della marijuana per un peso complessivo di gr. 2.500,00. Inoltre i poliziotti recuperarono un portamonete in stoffa contenente un ovetto in con all’interno cocaina per un peso complessivo di gr. 16,00 grammi.Nello stesso luogo, infine, fu rinvenuta e sequestrata una pistola a tamburo marca Taurus, carica di nr. cartucce, risultata provento di furto.Inoltre, lo sviluppo dell’attività di indagine ha permesso di delineare una “scissione” all’interno del gruppo criminale operante nel territorio di Piazza Armerina in seguito ai contrasti insorti.I fatti sono stati commessi in varie località, Piazza Armerina (EN), Barrafranca, Aidone, Valguarnera Caropepe, Barrafranca, a partire dal dicembre 2016 al settembre 2017.L’operazione, particolarmente complessa, ha visto il coinvolgimento di circa un centinaio di poliziotti, con la collaborazione della Squadra Mobile di Catania, della Polizia Scientifica, della Digos, dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, dei Commissariati di Leonforte e Nicosia, ed altre articolazioni della Questura di Enna, nonché del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Occidentale – Palermo - e delle Unità Cinofile Antidroga della Questura di Palermo.Grazie alla costanza dell’azione investigativa della Polizia di Stato, ha permesso, fra l’altro, di restituire alla collettività gli spazi pubblici della città di Piazza Armerina – alcune piazze, vie del centro storico – che erano diventate degradate piazze di spaccio alla mercé di giovani soggetti, i quali non hanno dimostrato alcuno scrupolo nel condurre una frenetica attività di spaccio anche in favore di giovanissimi o di soggetti già tossicodipendenti in cura: spesso tutto questo dinanzi allo sguardo dei cittadini costretti a subire il deprecabile fenomeno; inoltre sono state smantellate diverse direttrici del traffico di sostanze stupefacenti che univano la città mosaici con altri comuni della Provincia – Barrafranca, Valguarnera Caropepe, Aidone – e delle Province limitrofe – Catania, Ramacca, San Cono.
(modificato il 24/07/2019)