Vasta operazione delle Polizie Stradali di Italia e Slovenia al confine

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Sempre più forte la presenza della Polizia Stradale all’interno di ROADPOL, European Roads Policing Network e sempre più salda la cooperazione tra le Polizie Stradali di Italia e Slovenia.Roadpol è una rete di cooperazione tra le Polizia Stradali, nata sotto l’egida dell’Unione Europea, alla quale aderiscono tutti i Paesi Membri ed inoltre la Svizzera, la Serbia, la Turchia ed in qualità di osservatrice persino la Polizia dell’Emirato di Dubai (Emirati Arabi Uniti).L’obiettivo è quello di elevare gli standard di sicurezza stradale, armonizzando l’attività di prevenzione, informazione e controllo, anche attraverso campagne di comunicazione e operazioni congiunte, i cui risultati vengono poi monitorati dal Gruppo operativo ROADPOL e, soprattutto, la missione di costruire una consapevolezza ed una coscienza europea riguardo il tragico fenomeno delle morti sulle strade.Ieri tutto questo si è concretizzato in un complesso ed articolato dispositivo di controlli congiunti il cui teatro operativo è stata la fascia confinaria che corre ed attraversa la provincia di Gorizia.La Polizia di Stato, e le omologhe autorità slovene hanno predisposto massivi controlli sulla circolazione che, in Italia, si sono attestati alla barriera Autostradale di Villesse A/34 e in Slovenia all’interno dell’area di servizio di Sempas lungo l’autostrada H4.E’ ormai chiaro che il controllo stradale ha assunto caratteristiche tali da dovere essere approcciato con equipe specializzate, delle vere task force di carattere multidisciplinare. La Polizia di Stato ha messo in campo 8 pattuglie della Polizia Stradale di Gorizia dotate di particolari software per l’analisi dei tachigrafi, vere e proprie scatole nere dei mezzi pesanti, tanto importanti in quanto permettono di verificare il rispetto dei tempi di guida e di riposo degli autisti professionali, incidendo sensibilmente sulla sicurezza della circolazione, il Reparto Cinofili per la ricerca di sostanze stupefacenti e 2 pattuglie di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Trieste per la repressione dei reati correlati alla circolazione stradale. Tutto il dispositivo è stato vigilato dal Reparto Volo della Polizia di Stato di Venezia, per avere sotto controllo la situazione dall’alto e spostare, così, gli equipaggi in base alle necessità riscontrate.Stesso approccio in territorio sloveno. Qui erano presenti 3 pattuglie della polizia stradale, squadre di polizia per il controllo dell’immigrazione, gli uffici di polizia finanziaria per il controllo della composizione chimica di carburanti e il pagamento delle relative accise e gli operatori qualificati di DARS – Società di gestione delle autostrade slovene, per il controllo del pagamento del pedaggio autostradale.La giornata di controlli transfrontalieri si è conclusa con il fermo di un veicolo proveniente dalla Serbia e diretto nel bresciano che trasportava irregolarmente 36 cani da avviare all’attività venatoria. Il trasporto non rispettava le prescrizioni amministrative che regolano l’introduzione di animali d’affezione nel territorio dello stato. Il veicolo non era omologato per tale tipologia di trasporto, il conducente non era autorizzato e la documentazione d’accompagnamento dei cani è parsa immediatamente non conforme agli standard comunitari. Gli animali, che comunque mostravano segni di sofferenza, sono stati sequestrati e sottoposti a vincolo sanitario dalle Autorità Veterinarie intervenute. Il conducente è stato denunciato in stato di libertà per i reati di maltrattamento animale, trasporto abusivo infra – comunitario di animali di affezione e falso materiale ed ideologico. 

 

 

19/06/2021
(modificato il 29/06/2021)
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