Avellino: 7 misure cautelari per corruzione e peculato

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La Polizia di Stato di  Avellino ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali a carico di 7 persone: in particolare una misura di arresti domiciliari e 6 divieti di dimora nel Comune di Avellino. L’indagine degli uomini della squadra mobile ha consentito l’individuazione di diverse condotte criminali perpetrate da amministratori comunali del contesto avellinese  e si è concentrata sulla gestione  dell’A.zienda  C.ittà. S.ervizi, una società in house interamente partecipata dal Comune di Avellino . Sono emersi  il coinvolgimento di diversi alti funzionari comunali coinvolti nella gestione di cooperative e associazioni che vengono utilizzate come strumento di distrazione del denaro pubblico. In particolare, l’ACS gestisce  diversi servizi d’utilità pubblica affidandoli  senza alcuna procedura d’appalto e in totale disprezzo  delle regole, a cooperative o associazione gestite da soggetti pregiudicati, in cambio di un ingiustificato consenso popolare e un sostegno elettorale .Inoltre, la gestione criminale della “società in house” permette agli amministratori, di distrarre fondi pubblici per le proprie utilità e favorire “amici e/o  parenti”. Fenomeni di peculato , corruzione , abuso d’ufficio, sono le responsabilità in capo a numerosi amministratori pubblici che, a vario titolo sono coinvolti nella vicenda.Nell’ambito dell’attività investigativa  durata circa un anno  sono state effettuate anche diverse perquisizioni personali e  domiciliari, anche   presso Uffici del Comune di Avellino  e presso studi di commercialisti. Alle incursioni degli investigatori nel comune di Avellino, i soggetti coinvolti hanno reagito con “disincantato” stupore, come si deduce agevolmente da alcune intercettazioni telefoniche “Amedeo: siamo alla follia pura, so quattro centesimi , dici t’ avissi pigliato na “sfaccimma” e tangente, le politiche tariffarie le fai il Comune, i “sordi“ li piglia il Comune, che me ne fotte a me e sti quattro “pirucchi “ ma tu ti rendi conto a che siamo arrivati, questi pare a me, ieri Roma capitale otto poliziotti per prendere quattro documenti, otto poliziotti .Pino:  auhaauhauah ( ride)”. L’atteggiamento sconcertante dei protagonisti della vicenda è confermato dal fatto che anche una volta emessi gli  avvisi di garanzia per i reati di corruzione- peculato e abuso d’ufficio , le loro condotte sono rimaste immutate, continuando gli indagati a svolgere le medesime attività illecite.Il materiale probatorio acquisito ha permesso di acclarare: - la gestione personalistica degli amministratori della società partecipata, - l’uso personale ed illegittimo da parte di soggetti esterni di mezzi e strumenti di proprietà del Comune , - la gestione  falsata dei bilanci , - la distrazione di soldi pubblici per privata utilità , -favoritismi nelle assunzioni in cambio di rinnovi delle convenzioni in evidente violazione di legge. E’ stata sequestrata una mole smisurata di documentazione contabile /amministrativa utile a ricostruire i percorsi contabili necessari per verificare la correttezza delle spese  sostenute dall’ACS, tenuto conto che, le risultanze delle attività d’ascolto, non lasciano dubbi sull’anomala gestione delle spese , il più delle volte illegittime , effettuate dall’ACS  per importi che si aggirano nell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro. L’utilizzo di cooperative , fittiziamente realizzate solo allo scopo  di rendere servizi solo parzialmente eseguiti aveva la reale natura di creare “contenitori” ove sistemare amici –amanti e parenti; quest’ultime cooperative convenzionate , in palese violazione di legge, dalla società in house del Comune ,   da diversi anni esercitavano la gestione dei parcheggi  su tutto il territorio del comune di Avellino .Costituite da soggetti prevalentemente pregiudicati , sono capeggiate da esponenti di spicco criminale  e , con l’avvallo dei dirigenti dell’ACS rinnovano le convenzioni e gli  accordi in cambio di favori e servigi di assunzioni presso le stesse.L’attività d’intercettazioni telefoniche ed ambientali ha evidenziato le collusioni e gli intrecci politici /ammnistrativi tra i funzionari pubblici  e gli amministratori delle cooperative.In particolare, l’Amministratore Unico nella qualità di incaricato di pubblico servizio e amministratore unico della predetta Azienda Comunale, compiva negli anni 2014 e 2015, molteplici atti contrari ai suoi doveri d’ufficio/servizio costituiti da illegittimi affidamenti diretti e rinnovi, di forniture di manodopera a tre cooperative sociali di questo capoluogo, ricevendone in cambio la possibilità di indicare i nominativi delle persone da avviare a lavoro.

 

12/05/2016
(modificato il 20/06/2016)
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