Primo latitante arrestato dopo l'avvio del Progetto I Can (Interpol Cooperation Against ‘ndrangheta)

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La ‘ndrangheta rappresenta una minaccia globale ed è indispensabile una intensa cooperazione tra le forze di polizia; ne è testimonianza l’arresto avvenuto oggi in Svizzera di Roberto PISANO, nato a Gioia Tauro (RC) l’11.7.1979. Grazie al coordinamento informativo tra il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale e del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, il ricercato è stato tratto in arresto a Biel/Bienne (Canton Berna), dopo un breve periodo di latitanza. Le operazioni sono state coordinate dall’Ufficio Federale di Giustizia e dall’ Ufficio Federale di Polizia (FEDPOL), coadiuvati sul territorio dalla Polizia Cantonale di Berna che ha localizzato il latitante attraverso mirati servizi che sono culminati nell’arresto. Pisano deve scontare un cumulo pene residue di 8 anni e 7 mesi, relativo a condanne passate per stupefacenti, minacce ed altro. Il PISANO in passato è stato denunciato e condannato ripetutamente per vari reati contro il patrimonio, nonché sottoposto a misure di prevenzione per la sua vicinanza alla criminalità organizzata del reggino, in particolare le cosche Piromalli-Molé di Gioia Tauro (RC). Dal 24 giugno la cooperazione internazionale di polizia con la Svizzera ed altri 9 Paesi di quattro continenti, è più forte grazie all’avvio del Progetto I CAN (Interpol Cooperation Against ‘ndrangheta), una strategia di attacco globale alla ‘ndrangheta fortemente voluta dall’Italia e personalmente sostenuta dal Prefetto Vittorio RIZZI, Direttore Centrale della Polizia Criminale attraverso il Servizio di Analisi Criminale e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Gli altri Paesi coinvolti nel progetto, patrocinato dall’Italia sotto l’egida dall’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale – INTERPOL, sono l’Argentina, l’Australia, il Brasile, il Canada, la Colombia, la Francia, la Germania, gli Stati Uniti, e l’Uruguay.

27/06/2020
(modificato il 07/07/2020)
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