Polizia Stradale : smantellata associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di auto di illecita provenienza

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La Polizia stradale di Treviso congiuntamente con il compartimento del Veneto, ha denunciato 12 persone, di cui 2 in stato di arresto per i reati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di auto di illecita provenienza, truffa aggravata ed autoriciclaggio. Uno dei due arrestati è il campione di rally Alain Valle (figlio del rallista Fabio) che insieme all'altro arrestato, era a capo di una organizzazione criminale capace di acquisire auto rubate o sottratte a società di noleggio, contraffare i documenti per poterle trasferire nella Repubblica Ceca dove i mezzi (apparentemente regolari per le autorità ceche) venivano "ripuliti" con una nuova e regolare immatricolazione straniera e poi di nuovo re-immessi nel mercato italiano. In questo complesso meccanismo un ruolo importante è stato svolto da due società operanti nel settore della compravendita di auto e di un'agenzia di pratiche automobilistiche che falsificava abilmente i documenti delle vetture.  Nel corso dell'operazione sono state sequestrate sette autovetture (Fiat 500, Smart, ecc.) e sottoposte a sequestro preventivo 3 Ferrari (una F110 Testarossa, una F50 ed una F140 Enzo Ferrari). L'operazione della Polizia che ha portato all'arresto di due persone ed alla denuncia di altre dieci per associazione a delinquere finalizzata alla truffe ed al riciclaggio di auto è partita grazie all'intuito investigativo di una donna che intendeva acquistare un auto dalle persone oggi indagate. La donna, infatti, attraverso un applicazione ha voluto verificare la correttezza del numero di telaio della macchina (una fiat 500) che voleva comprare. La donna, una ferrarese, appena ha scoperto che il telaio apparteneva ad un'altra auto già circolante ha avvisato le autorità che hanno delegato l'indagine alla Polizia Stradale. Tra gli errori commessi dal sodalizio criminale c'era l'abitudine di non pagare il pedaggio ai caselli autostradali e così la Polizia ha potuto acquisire agevolmente le foto dei transiti delle vetture rubate che venivano portate in provincia di Treviso. Altro elemento che ho portato gli investigatori a stringere il cerchio sui responsabili e ad accertare l'importanza dell'attività criminale sono stati gli accertamenti sui conti correnti degli indagati. Uno di questi, in particolare, che fruiva del sussidio di disoccupazione aveva avuto un flusso di denaro in pochi mesi di circa trecentomila euro. Nella rete dei truffatori è caduto anche un cittadino cinese che, convinto che la sua auto fosse "sfortunata" ha tentato una permuta presso un altro concessionario che, dopo i controlli opportuni, ha rifiutato la compravendita e convinto il cittadino cinese a fare denuncia. "L'acquisto di auto usate a prezzi troppo vantaggiosi spesso nasconde spiacevoli sorprese per gli acquirenti che, comunque, dovrebbero sempre sospettare nel momento in cui non vengono fornite le doppie chiavi originali, dovrebbero far verificare la corrispondenza del telaio e diffidare di sistemi di pagamento in contanti o su carte prepagate" ha commentato il Dott. Girolamo Lacquaniti della Polizia Stradale del Veneto. "Il mercato delle auto usate oltre a professionisti corretti vede purtroppo soggetti pronti a truffare acquirenti che sperano di fare un affare. Purtroppo in questo campo prezzi fuori mercato nascondono quasi sempre sgradevoli sorprese. Ecco perché è necessario un richiamo alla massima attenzione quando si acquista un'autovettura: il controllo non solo dei documenti ma anche della verifica sul numero del telaio e, per esempio, della corrispondenza con i codici presenti sui finestrini. Oltre ovviamente una verifica presso un professionista terzo del settore" Ha commentato sempre  il Dirigente della Polizia Stradale di Verona Girolamo Lacquaniti.

16/07/2020
(modificato il 25/07/2020)
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