Roma: giovani e teatro contro il femminicidio
In occasione della Giornata Internazionale contro ogni forma di violenza sulle donne (25 novembre) la Polizia di Stato ha ospitato, questa mattina, presso la sala Palatucci del Polo Tuscolano a Roma l’iniziativa teatrale dal titolo “X=Y”.
Allo spettacolo, realizzato dall’Associazione culturale TatroinMovimento hanno partecipato 250 ragazzi delle scuole medie romane i quali poi sono stati coinvolti in un dibattito contro la violenza sulle donne.
Nato da un’idea del conduttore e autore televisivo Marco Liorni, X=Y è uno spettacolo che nasce dai ragazzi e dal loro vissuto.
La compagnia teatrale, infatti, ha incontrato i giovanissimi e ha raccolto molte testimonianze in giro per l’Italia e nelle scuole di argomenti legati all’amore, al rapporto tra ragazzo e ragazza e sulla violenza, non solo violenza fisica ma anche psicologica.
Le iniziative contro la violenza sulle donne, negli ultimi tempi si sono moltiplicate e la Polizia di Stato è sempre in prima linea per prevenire i reati di stalking e di femminicidio.
“Il fenomeno del femminicidio e della violenza sulle donne non ha territorialità, non ha categorie, non è frutto di emarginazione, non appartiene ad un basso ceto sociale: è articolato e subdolo. Dietro ci sono fattori educativi sbagliati, dinamiche nella coppia e nella convivenza tra uomo e donna che degenerano.
Le vittime di femminicidio in questi due ultimi anni sono state soprattutto donne italiane. Gli autori dei reati sono stati uomini italiani e gli omicidi sono maturati nell’ambito di una relazione familiare affettiva. La scuola deve essere il primo punto di riferimento. Chi subisce maltrattamenti o sa di una ragazza picchiata e minacciata dal fidanzato o da un padre troppo geloso lo racconti a qualcuno. È bene che qualcuno sappia”.
Così Mariacarla Bocchino, funzionario della Polizia di Stato presso lo Sco (Servizio Centrale Operativo) mette in guardia i ragazzi presenti questa mattina al dibattito prima della rappresentazione.
Ma oltre la prevenzione l’impegno della Polizia di Stato si è compiuto con la formazione di personale specializzato per affrontare e sostenere una donna che subisce ripetutamente violenza e che vuole denunciare.
Queste figure, presenti oggi sono le stesse che dallo scorso mese di luglio girano le piazze ed i centri di aggregazione di alcune province italiane a bordo del camper antiviolenza del progetto “…#questononèamore”.
Testimonianze, esperienze e consigli da trasmettere ai giovani su come comportarsi se si è vittima di violenza non solo fisica ma anche verbale o se si viene a conoscenza di donne maltrattate.
Oltre ai rappresentanti della Polizia all’iniziativa hanno partecipato anche avvocati e medici psicologi che durante il dibattito hanno dato il giusto sostegno ai giovani per aiutarli a capire come muoversi in varie direzioni quando ci si trova a vivere un caso di violenza di genere, in cui la parità tra uomo e donna viene travolta, annientata da logiche culturali inaccettabili.
Ogni anno in Italia oltre100 donne vengono uccise da uomini che conoscevano o con cui, nella maggioranza dei casi, avevano avuto una relazione affettiva.