Ragusa: fratelli finiti in manette per caporalato

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Un’indagine lampo della Squadra mobile di Ragusa ha permesso di porre fine allo sfruttamento di giovani immigrati, tra cui anche donne, all’interno di una azienda agricola della zona.

Due fratelli sono stati arrestati per aver reclutato e sfruttato persone, approfittando del loro stato di bisogno, per utilizzarle in manodopera nel settore della coltivazione in serra di ortaggi,

sottoponendole a condizioni di lavoro e di vita disumane.

Alcuni lavoratori venivano prelevati dalle loro abitazioni, la mattina molto presto, per essere portati nei luoghi di lavoro mentre per altri venivano messi a disposizione alloggi fatiscenti costruiti abusivamente all’interno dell’azienda.

Gli immigrati oltre a svolgere il lavoro senza nessuna norma di sicurezza e privi anche degli adeguati abiti e scarpe previsti dalle norme che regolano i lavoratori agricoli, venivano retribuiti con un importo di molto inferiore a quello previsto e senza poter mai usufruire di ferie.

Già nel 2015, durante un controllo nell’azienda gli agenti avevano riscontrato le stesse carenze che i due fratelli, arrestati oggi e messi ai domiciliari, non hanno nel tempo in nessun modo sanato.

23/06/2017
Parole chiave:
ragusa - caporalato - Stranieri