Brescia: dalla Svezia per riabbracciare la figlia
Residente da anni in Svezia, grazie allo status di rifugiato, un cittadino eritreo si è ricongiunto con la figlia minore grazie al lavoro degli agenti della Questura di Brescia.
Da anni l’uomo aveva lasciato la sua terra per cercare un benessere economico per la sua famiglia rimasta in Eritrea tra cui la figlia, all’epoca molto piccola.
La minore ha intrapreso il suo viaggio quando aveva 15 anni, dapprima ha raggiunto l’Etiopia dove è rimasta nove mesi, poi il Sudan. Infine la Libia dalle cui coste, con un barcone, è riuscita ad arrivare in Italia.
Arrivata a Catania, a fine 2016, la giovane era stata trasferita al Cas (Centro accoglienza straordinaria) di Brescia e, durante i vari colloqui effettuati al fine della ricollocazione, aveva dichiarato più volte di avere un padre residente stabilmente in Svezia.
L’ufficio Immigrazione della Questura, quindi, ha iniziato a muovere una serie di richieste con le autorità svedesi per rintracciare il padre della ragazza.
Rintracciato, l’uomo, dopo aver mostrato tutti i documenti utili per il ricongiungimento, è arrivato in Italia e ha potuto finalmente riabbracciare la figlia, ormai 17enne, con cui poi ha lasciato il nostro Paese.