Inneggiava al Jihad con Telegram: minore denunciato a Trieste
La Polizia postale e la Digos di Trieste hanno individuato e denunciato un minorenne italiano di origine algerina, che attraverso Telegram, l’applicazione di messaggistica, amministrava due gruppi chiusi e diversi canali di propaganda a favore dell’Isis.
Il giovane attraverso il social istigava gli utenti a commettere atti di terrorismo.
Con l'hashtag #califfatoIT, l'indagato traduceva testi di rivendicazione attentati, insegnava a progettare bombe a sostenitori e “lupi solitari” presenti in Italia, e a livello internazionale indicava la presenza di una “sezione” italiana attiva.
Inoltre, sullo stesso canale Telegram, venivano pubblicati i link di collegamento ad altre piattaforme per la condivisione di video, quali Youtube, Google Photos e Google Drive, dai quali era possibile visualizzare video in lingua araba, ai quali erano stati aggiunti sottotitoli in lingua italiana.
La traduzione dei contenuti risultava particolarmente precisa ed accurata, con la perfetta corrispondenza tra i termini arabi e quelli italiani, particolarità questa che denotava conoscenze linguistiche.
Gli investigatori hanno indirizzato le indagini principalmente per identificare l’amministratore del canale, impresa resa particolarmente difficile anche per l´utilizzo di tecniche che rendono anonima l’identificazione attraverso connessioni particolari.
In una delle tante conversazioni, il minore si rendeva disponibile a fornire aiuto per raggiungere lo Stato Islamico e unirsi alle file dei combattenti del Califfato, scrivendo testualmente: "Ma volevo dire che ti posso aiutare nella tua impresa: Akhi lo faccio perché è un piacere ed è un dovere. Non avrai solo indicazioni. Ci sono molti fratelli che sono in fila. Comunque tu non abbassare mai la guardia".
(modificato il 09/04/2018)