Torino: scontri per sgombero centro sociale, identificati gli autori
Quattordici misure cautelari emesse dalla procura della Repubblica di Torino sono state eseguite questa mattina dagli uomini della Digos nei confronti di militanti anarchici che lo scorso 9 febbraio si son resi responsabili degli scontri durante l’operazione “Scintilla”: lo sgombero dello storico centro sociale “Asilo”.
Tre persone sono finite in carcere mentre per altre 11 persone è stato imposto il divieto di dimora a Torino.
L´analisi delle immagini ha permesso agli investigatori di identificare e denunciare anche altri 9 militanti antagonisti provenienti da diverse località (Trento, Cagliari, Torino e Francia).
Le indagini si sono avvalse della collaborazione delle questure di Milano, Ravenna, Sassari, Trento e Cuneo per l’individuazione dei responsabili dei reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, danneggiamento ed imbrattamento.
Nel corso della manifestazione del 9 febbraio erano già stati arrestati 11 militanti di Milano, Cagliari, Brescia, La Spezia, Bolzano, Frosinone, Varese, Udine e Torino per i reati di devastazione, resistenza aggravata a pubblico ufficiale e blocco stradale.
In quella circostanza, circa 500 persone, molti con il volto coperto, provenienti da diverse parti d’Italia ma anche dalla Francia, Spagna, Germania e Croazia, per oltre due ore, avevano creato disordini e resistenza allo sgombero.
Gli agenti in servizio di ordine pubblico furono oggetto di lanci di sassi, bottiglie, aste di ferro, lancio di razzi e artifici esplodenti di altissima potenzialità; inoltre con diversi cassonetti della nettezza urbana ribaltati ed incendiati gli antagonisti avevano creato blocchi stradali per rendere complicata l’avanzamento delle Forze dell’ordine.
La violenza perpetrata ha provocato danneggiamenti della segnaletica stradale, delle autovetture in sosta, la distruzione di 4 stazioni di parcheggio delle biciclette a noleggio, il danneggiamento delle vetrine della sede della società Acque Metropolitane Torinesi “SMAT”, di quelle di alcuni istituti di credito nonché di un tram pubblico e anche danni al comando della Polizia municipale.
Olivia Petillo