168° Anniversario della fondazione: distanti e uniti per il Paese
Ricorderemo tutti questo 2020 come un anno sospeso in cui le cose normali hanno assunto “normalità” diverse.
Ci salutiamo in modo diverso, lavoriamo in modo diverso, e ci preoccupiamo di noi e dei nostri cari in modo diverso.
Non fa eccezione l’Anniversario della fondazione della Polizia che, quest’anno, compie 168 anni.
Avevamo infatti immaginato di celebrare questo compleanno con un altro spirito; insieme alle comunità la cui sicurezza ci è affidata, con i sorrisi nelle piazze e con il ricordo doveroso di chi, tra i nostri colleghi, non c’è più.
Ma la pandemia, che si è sviluppata a causa di un temibile quanto invisibile nemico, ha trasformato le nostre vite e i nostri progetti.
Oggi, coerenti con i nostri ideali di servizio al Paese pensiamo che, per la salvaguardia della salute di tutti i cittadini, questa ricorrenza vada celebrata in modo simbolico.
Con la sola deposizione di una corona sarà reso omaggio alla memoria dei nostri caduti che, come di recente accaduto a Trieste con l’Agente Scelto Pierluigi Rotta e l’agente Matteo Demenego, hanno sacrificato la vita per la sicurezza della nostra collettività.
Saranno tanti i momenti nel futuro in cui torneremo ad incontrarci, ad accorciare quel distanziamento sociale oggi così indispensabile.
Fedeli al nostro claim #essercisempre noi però ci siamo. Cambiano le modalità ma è immutato lo spirito di servizio che ci anima.
Dietro le nostre mascherine pattugliamo le nostre città, le autostrade, le stazioni, i porti e gli aeroporti; con i nostri idranti i reparti mobili sanificano le strade; gli specialisti della Postale smascherano una dietro l’altra le ignobili truffe di chi, approfittando di questo momento di disorientamento, cerca di ingannare con false raccolte fondi i nostri fratelli in tutta Italia.
Con i nostri social vi stiamo raccontando le tante iniziative di solidarietà: da una pizza donata da uno sconosciuto, ad un sorriso per una mascherina regalata ad un anziano fino alla consegna della spesa o di un medicinale a chi non può muoversi.
Insomma, abbiamo ridisegnato il nostro impegno adattando la nostra professione al momento che stiamo attraversando. Cercando la vostra vicinanza e offrendo quello che è nel nostro Dna: l’essere al servizio delle nostre comunità.
Ma oggi vogliamo ricordare anche altro. Le nostre donne e i nostri uomini colpiti da questo virus. Ma soprattutto vogliamo ricordare che insieme a voi siamo rimasti in silenzio, con le lacrime agli occhi, di fronte ai camion che trasportavano i nostri fratelli e le nostre sorelle che non hanno vinto la battaglia contro il Covid 19.
Ci ha uniti, in quel momento, il dolore; ci unisca, fino alla fine di questo percorso, la voglia di farcela insieme. Nel rispetto delle regole e nel rispetto di ogni singolo appartenente alla nostra Nazione. L’appuntamento è per il prossimo anno; come prima, nelle piazze, insieme.