Franco Gabrielli racconta il terremoto del 1980
In 90 secondi, il 23 novembre del 1980, la vita di molte persone cambiò profondamente.
Sono passati 40 anni dal terremoto che sconvolse una vasta area dell’Italia meridionale, tra le province di Avellino, Salerno e Potenza.
Il sisma provocò oltre 3mila morti e migliaia di sfollati.
Si mobilitarono in molti per aiutare la popolazione in difficoltà e in quell’anno anche un giovane Franco Gabrielli, l'attuale capo della Polizia all'epoca studente universitario, venne colto da una profonda voglia di “fare qualcosa”.
Un desiderio così forte che in pochi giorni ed insieme ad altri giovani gli permise di organizzare una spedizione di aiuti da portare alle popolazioni colpite.
I paesi devastati, i morti, i feriti e gli sfollati avevano sconvolto l’Italia intera.
Nell’intervista rilasciata a Irpinia News il Prefetto descrive le sensazioni provate nei giorni di permanenza in quei luoghi.
“Nonostante fossero passati diversi giorni dal sisma, in alcuni paesi ancora si sentiva un fortissimo odore di morte” così il capo della Polizia descrive il profondo senso di angoscia vissuto in quella esperienza e la rappresenta come “Una parentesi importante e profetica che ha determinato scelte di vita future”.
Una testimonianza toccante in cui viene descritta la disperazione di un intero popolo impotente di fronte ad un evento così sconvolgente.
Con gli aiuti la “carovana” tornò anche nei mesi successivi con la speranza di regalare un momento di spensieratezza ai bambini che, in quel momento avevano perso tutto; nel descrivere il ricordo più bello di quell’esperienza, il prefetto Gabrielli rivolge infatti un pensiero ai bambini di quel tempo che, nonostante il disagio e il dolore vissuto, riuscivano ancora a sorridere, ripagando così tutti gli sforzi.
Olivia Petillo