Roma: forum contro l’infiltrazione criminale nei fondi del Next Generation EU
Arrivare prima della criminalità per prevenirne l’infiltrazione nei fondi del Next Generation EU. Questo è lo scopo dei due giorni di workshop, che si terranno oggi e domani a Roma, nell’Aula De Gasperi della Scuola superiore di Polizia.
L’incontro del Law Enforcement Forum – Lef, è stato promosso dal Dipartimento della pubblica sicurezza ed Europol con il sostegno della Commissione europea.
A dare impulso e valore strategico al convegno,la partecipazione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e del capo della Polizia Lamberto Giannini.
All’apertura dell’evento hanno preso parte anche il direttore esecutivo di Europol, Catherine De Bolle e il vice capo della Polizia - direttore centrale della Polizia criminale, Vittorio Rizzi.
Sono stati 24 i Paesi europei ad aderire al Congresso insieme alle agenzie europee CEPOL e OLAF e alla Procura europea (EPPO); i workshop introdurranno la strategia, gli strumenti normativi e gli eventuali segnali d’allarme che la rete di prevenzione, nei rispettivi Paesi, ha già intercettato con tentativi di corruzione, riciclaggio e di altri reati finanziari. Al tal riguardo l’Italia ha distribuito il documento “Sistema Italia” (versione in inglese) in cui vengono sintetizzate la normativa e gli strumenti operativi che verranno attuati e che costituiscono il frutto di una lunga esperienza nel contrasto alle mafie.
L’apertura dei lavori, questa mattina, è stata trasmessa in diretta sul canale Youtube della Polizia di Stato e sui siti internet della Polizia di Stato e del Ministero dell'Interno.
Il capo della Polizia nel suo discorso di apertura ha voluto sottolineare come “Abbiamo davanti un’occasione storica sia come Paese sia come sistema del Law Enforcement. Abbiamo davanti a noi un’occasione per traghettare le nostre società verso condizioni che potranno offrire grandi opportunità per i nostri figli, per le future generazioni”, ed ha proseguito “La complessità della fase storica che stiamo vivendo e soprattutto le competenze tecniche che i fenomeni criminali proveranno ad attivare, richiedono sforzi comuni in un’ottica di miglioramento continuo delle sinergie, tanto in ambito nazionale che internazionale. Noi Forze di polizia siamo investiti di un compito ambizioso senza precedenti: proteggere il corretto sviluppo delle progettualità della Next generation Eu impedendo che la criminalità riesca a distogliere energie al perseguimento dei target di sviluppo e di ammodernamento delle nostre società” . Il prefetto Giannini ha poi concluso “Tutto ciò è per noi un impegno categorico che deve essere letto come parte integrante della stessa azione riformatrice del piano di rinascita. La nostra è una sfida senza precedenti che solo attraverso percorsi di condivisione, confronto e analisi può essere sostenuta”.
Il vice capo della Polizia Vittorio Rizzi ha invece evidenziato come “In un mondo complesso come quello che viviamo, siamo consapevoli che la criminalità è un sistema sofisticato che per essere combattuto richiede studio, strategia, anticipazione e condivisione. Nessun Paese può agire da solo: tutto il mondo è interconnesso e occorre che le forze di polizia dialoghino costantemente per scambiarsi informazioni anche sui nuovi modus operandi criminali post pandemia”.
Le conclusioni sono state affidate al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che ha rimarcato come "dopo la pandemia l’interesse invasivo delle mafie si sia rapidamente adattato al nuovo contesto economico, incrementando i reati legati al mondo del web. Contrastati altrettanto rapidamente da un nuovo modus operandi dalle nostre Forze di polizia con una strategia basata principalmente del monitoraggio sul sistema economico internazionale di cui i punti di forza sono: la sinergia, lo scambio informativo e la condivisione di conoscenze ed esperienze. È questa un’opportunità, un momento importante per costruire un’Europa più sostenibile, più giusta per le nostre nuove generazioni".
Al termine, il prefetto Rizzi ha dato lettura del messaggio del presidente del Consiglio Mario Draghi in cui il premier ha espresso il proprio compiacimento per l’importante iniziativa che vede coinvolti molti Paesi europei. “L’Italia è determinata a prevenire e reprimere qualsiasi tentativo di frode e d’infiltrazione criminale nell’utilizzo dei fondi che finanziano il Piano nazionale di ripresa e resilienza, a tutela dei suoi cittadini, delle sue imprese e dell’Unione europea”.
A margine del forum, il prefetto Giannini ha incontrato, nell’Aula Manganelli, il direttore esecutivo di Europol, Catherine De Bolle e, a seguire, il capo della Polizia della Bulgaria, Petar Todorov.
Con quest'ultimo è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa per garantire un rafforzamento della sicurezza nelle zone turistiche d’interesse comune attraverso l’attuazione di pattugliamenti congiunti.
Olivia Petillo