Intitolata sezione Anps al vice brigradiere Cardilli

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Si è svolta questa mattina, all’interno degli uffici della questura di Roma in via Statilia, la cerimonia di intitolazione della sezione Anps (Associazione nazionale della Polizia di Stato) della Capitale, alla memoria del vice brigadiere del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza Antonio Cardilli.

Alla cerimonia ha preso parte il capo della Polizia Lamberto Giannini, accolto nella struttura dal questore di Roma Carmine Belfiore, dal presidente nazionale dell’Anps Michele Paternoster e da quello della sezione romana Angelo Brusco.

Intitolazione sezione Anps a RomaAlla presenza dei familiari di Antonio Cardilli, il Capo della Polizia ha scoperto la targa alla memoria del poliziotto, e subito dopo il cappellano della questura di Roma ha proceduto alla benedizione dei locali.

Nel suo intervento il prefetto Giannini ha sottolineato che anche se sono passati 50 anni dalla morte di Antonio “Questa famiglia non dimentica perché ha un grande pregio, la grande coesione, il grande affetto e la vicinanza che non riguarda solo gli appartenenti ma tutti coloro che ne fanno parte, i familiari e coloro che hanno un legame”. Ha inoltre evidenziato che “Il ricordo è un collante, un cemento e questa non è una semplice targa, serve per diffondere la storia anche attraverso i giovani affinché i nostri caduti possano continuare a fare ancora il loro servizio, un servizio sempre di grande esempio e di attaccamento fino all'estremo sacrificio”.

Debora Mecchia

Intitolazione sezione Anps a RomaAl temine della celebrazione il Capo della Polizia ha consegnato ai familiari di Cardilli una copia rilegata della rassegna stampa dell’epoca nella quale sono riportate le cronache dei fatti che portarono all’uccisione del Vice brigadiere.

Il 13 marzo del 1972 Antonio Cardilli si offrì di sostituire un collega in servizio di scorta ad un trasporto valori per conto di una banca. A bordo di una Fiat 124 c’erano il poliziotto e tre impiegati dell’Istituto di credito, incaricati della raccolta del denaro nelle varie agenzie del centro di Roma.

Alle 16.10 l’agguato: arrivato in largo Lombardi, all’angolo con via Ferruccio, il trasporto valori fu speronato da un’auto, mentre un secondo veicolo gli bloccava la strada.

Tutto si svolse in pochi secondi. Quattro rapinatori armati e incappucciati, che volevano impadronirsi degli oltre 200 milioni di lire trasportati, circondarono l’auto.

Solo il poliziotto di scorta era armato ed era l’unico che poteva contrastarli, quindi il primo obiettivo era lui. Uno dei criminali fece fuoco su Cardilli con una sventagliata di mitra e lo ferì. Nonostante questo il poliziotto cercò di reagire tentando di rispondere al fuoco con il suo Mab51, ma non fece in tempo perché un altro assalitore lo colpì a bruciapelo con un’altra scarica di mitra, uccidendolo sul colpo. Nell’agguato rimase ferito alle gambe anche uno degli impiegati della banca.

Antonio Cardilli aveva 41 anni ed era in servizio da 18; lasciò la moglie Adriana e due figli, Siria e Maurizio, di 9 e 3 anni. Fu promosso vice brigadiere di pubblica sicurezza per meriti straordinari e il 30 marzo 1972 gli fu conferita la medaglia d’oro al valor civile.

13/03/2023
(modificato il 14/03/2023)