Verona: inaugurata una scultura in memoria di Nicola Barbato

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veronaUn'atmosfera commovente ha avvolto, questa mattina, il "Giardino dell'esempio", all’interno del Compartimento Polizia ferroviaria per Verona e il Trentino-Alto Adige, dedicato alle donne e agli uomini della Polizia di Stato “vittime del dovere” che durante il servizio hanno peso la vita o hanno subito gravi lesioni fisiche.

Nel “Giardino”, inaugurato ad ottobre dello scorso anno, è stata scoperta, alla presenza del capo della Polizia Vittorio Pisani, una scultura dedicata a Nicola Barbato recentemente scomparso.
Barbato, poliziotto in servizio alla Squadra mobile di Napoli rimase gravemente ferito a settembre del 2015 nel corso di una operazione antiracket (Foto).  

Alla cerimonia erano presenti i familiari di Barbato, il questore di Verona Roberto Massucci, il dirigente del Compartimento Eugenio Vomiero e le vittime del dovere Mirko Schio, Antonio Clementino, Giuseppe Schimmenti e Matteo Cesarotto, figlio di Maurizio, quest'ultimo, insieme ad Adele Gesso hanno seguito la cerimonia in video collegamento.

Un breve video ha ripercorso la vita e il lavoro del sovrintendente Barbato, uomo coraggioso e altruista che ha dedicato la sua vita alla famiglia e al contrasto della criminalità organizzata nella provincia di Napoli.

Particolarmente emozionante è stato l’intervento della figlia di Nicola Barbato, Giovanna, che ha descritto l’abnegazione e le doti umane che caratterizzavano il padre e che l’hanno spinta ad arruolarsi in Polizia dopo la morte del papà.

veronaL’opera inaugurata stamattina simbileggia l'abbraccio simbolico di Nicola al suo nipotino, Luigi seduto su una roccia che rappresenta la forza e la determinazione del nonno. Sulla mano sinistra della scultura è presente un uccellino simbolo della vita che vola e prosegue oltre la morte. Con questa opera si è voluto far emergere il grande amore che Nicola aveva per la sua famiglia e il suo ricordo rimarrà impresso per sempre nei cuori di tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato e sarà d’esempio per chiunque abbia modo di visitare il Giardino.

veronaIl Capo della Polizia nel suo intervento conclusivo "Vorrei esprimere la mia gratitudine ai colleghi per questa splendida iniziativa, avviata da tempo con passione e dedizione. Un  saluto va ad Angelina, Giovanna, Luigi e a tutti gli altri colleghi presenti, insieme ai loro figli. È bello vedere come la memoria dei nostri cari defunti continui a vivere attraverso i loro figli, i quali hanno scelto di diventare agenti della Polizia di Stato.Questo è un segnale molto significativo. In qualità di familiari delle vittime del dovere, hanno la possibilità di entrare in qualsiasi amministrazione pubblica. Tuttavia, la loro decisione di rimanere nella grande famiglia della Polizia di Stato e di indossare la stessa divisa dei loro genitori è un gesto importante e che testimonia l'amore per la divisa e la dedizione  per il nostro lavoro trasmessi dai loro genitori.Desidero ringraziare anche i colleghi delle altre Forze di polizia e delle Forze armate presenti oggi. La presenza delle istituzioni tutte insieme ci ricorda lo spirito di sacrificio che deve guidare il nostro operato quotidiano. Questo momento di sintesi istituzionale rappresenta un esempio illuminante per i più giovani, che possono trovare ispirazione nelle gesta di Nicola e degli altri colleghi per il loro futuro".

Un monito a non dimenticare il suo sacrificio e a continuare ad operare con impegno e dedizione per le Comunità.

Con la benedizione alla scultura, impartita dal vescovo di Verona mons. Domenico Pompili, la cerimonia si è conclusa in un lungo applauso tra i presenti.

19/06/2024