Catania: “;smasher”; e la Postale stronca un pezzo di pedofilia online

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reati onlineÈ la più grande operazione italiana di contrasto alla pedo-pornografia in internet e si chiama "smasher", duro colpo, quello che ha appena messo a segno la polizia postale di Catania, con l'arresto in flagranza di 14 persone in possesso di video di pornografia infantile.

Ma i dati svettano subito in cima ad ogni statistica d'indagine se agli arresti si aggiungono le 253 denunce per l'acquisizione di materiale pedo-pornografico tramite internet e le 300 perquisizioni che la polizia ha effettuato interessando ben 68 città, da nord a sud d'Italia.

Tutte italiane le persone arrestate e denunciate, anche se è tedesco il sito web dove risiedevano i video di pornografia infantile.

Ma allora da dove parte l'indagine? E come si è giunti a rintracciare questi pedofili in internet? Ce lo spiega proprio Marcello La Bella, dirigente della polizia postale di Catania, srotolando un racconto di due anni d'indagini.

"Tutto inizia dall'Italia, quando l'ordinaria attività di monitoraggio svolta dalla polizia postale, s'incrocia con alcune segnalazioni di utenti italiani". Si tratta di un sito con due video, in cui alcuni bambini venivano abusati sessualmente e seviziati. Così parte l'indagine e si scopre che il sito web, attestato su un server tedesco, era stato pubblicizzato su una bacheca on-line abitualmente frequentata da presunti pedofili.

La segnalazione della polizia italiana alla polizia tedesca porta al sequestro del server del sito web inquisito e dà la possibilità agli investigatori di acquisire tutti i dati utili per l'identificazione degli utenti che avevano scaricato i file incriminati. Dati trasmessi dalla polizia tedesca al Centro nazionale di contrasto della pedo-pornografia online (CNCPO) della polizia postale di Roma che li ha poi condivisi con la polizia postale di Catania, titolare dell'indagine già avviata.

E i file trovati in possesso agli indagati ammontano a più di 150 mila con riproduzione di immagini video definite dai poliziotti "cruenti", limitando così all'impiego di una sola parola, la restituzione di quella violenza infantile che abitualmente si consuma con abusi e violenze.

Gli investigatori, coordinati dalla procura distrettuale di Catania, hanno attribuito ad alcuni tra gli arrestati responsabilità ancora più gravi. Tra cui quella di un istruttore di nuoto di bambini che tra i file illeciti rinvenuti nel suo pc, possedeva anche alcuni video da lui stesso prodotti, con una telecamera nascosta, all'interno degli spogliatoi della piscina.

20/06/2009