Italia e Nigeria: 19 arresti per droga

CONDIVIDI

corrieri della droga È Torino la provincia italiana utilizzata come nuova rotta del traffico internazionale di stupefacenti gestita dalla criminalità nigeriana, ed è a Torino che gli uomini della Squadra mobile della questura hanno arrestato in questo primo semestre dell'anno, 19 "corrieri" di varia nazionalità con il sequestro di 8 chili complessivi di sostanze stupefacenti.

L'accordo era stato firmato proprio all'inizio dell'anno, il 17 febbraio ad Abuja in Nigeria, siglando l'impegno tra la polizia italiana e quella nigeriana a contrastare, insieme, l'immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani, ma anche le forme di criminalità connesse dello sfruttamento della prostituzione ed il traffico delle droghe.

Furono il capo della polizia italiana Antonio Manganelli e il suo omologo nigeriano Mike Mbama Okiro ad istituzionalizzare la cooperazione tra i due stati dando vita ad un progetto di collaborazione, con la partecipazione diretta di cinque ufficiali della polizia nigeriana ospiti degli uffici di polizia di Roma, Torino e Milano Malpensa.

Giunti in Italia, i cinque poliziotti nigeriani hanno prima seguito un training di formazione presso la Direzione centrale per l'immigrazione e le frontiere, collaborando poi attivamente nello scambio di informazioni sulle tipologie e le dinamiche del crimine organizzato.

Da quest'arricchimento professionale sono state tracciate le nuove rotte del traffico delle droghe, individuando altri "corrieri" tra etnie diverse, e non più esclusivamente di origine africana; scegliendo città come Torino, quale fulcro delle basi operative e utilizzando la tecnica del cosiddetto trasporto "in corpore", per importare le sostanze stupefacenti da un Paese all'altro.

Il trasporto "in corpore" è il metodo più sicuro per i trafficanti, per spostare le droghe in maniera che, una volta ingerite dal corriere, diventino invisibili ai controlli della polizia di frontiera, non essendo identificabili se non attraverso specifiche analisi radiologiche. Il corriere prescelto dai criminali viene inviato all'estero, in genere nei paesi sudamericani, per contattare i referenti nigeriani presenti in quei Paesi:Brasile, Perù e Venezuela che fanno il carico delle droghe direttamente dai narcotrafficanti sudamericani a prezzi molto concorrenziali e per sostanze dal principio attivo molto elevato.

Gli arresti e la droga sequestrata da febbraio ad oggi sono il risultato di quest'attività di studio, analisi e scambio tra la polizia italiana e nigeriana, che, coordinate dall'Interpol italiana, consentono la messa in luce dei collegamenti del crimine organizzato che vanno anche oltre i due Paesi. L'esito soddisfacente fa ben sperare per le future attività investigative, avendo l'accordo una progettualità operativa di due anni.

28/07/2009
(modificato il 03/08/2009)