Scoperta falsa associazione anti racket

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Due uomini e una donna, rappresentanti regionali del C.A.D. (Centro ascolto del disagio) hanno tentato di accreditarsi presso vari enti pubblici come componenti di un'associazione riconosciuta dal ministero dell'Interno, proponendosi come funzionari governativi anti racket per l'assistenza delle vittime di usura ed estorsione. In realtà l'associazione esiste, ma non ha i requisiti per il riconoscimento ufficiale.

Gli indagati, utilizzando sigilli e documenti falsi, hanno comunque "lavorato" raccogliendo l'adesione di molte vittime del Friuli Venezia Giulia. Gli uomini della Squadra mobile e della Digos di Trieste hanno scoperto la truffa e perquisito le sedi regionali dell'associazione, sequestrando sigilli, carte intestate e documenti analoghi a quelli in uso alle forze dell'ordine, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Trieste, per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e all'usurpazione di titoli.

Il C.A.D. Friuli Venezia Giulia risulta una diretta emanazione della Onlus Cespm (Centro studi europeo delle politiche migratorie), associazione nazionale con sede a Roma e rappresentanze in varie regioni italiane, estranea alla vicenda giudiziaria dei soggetti sottoposti ad indagine.

18/09/2009
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